Piccoli e semplici accorgimenti per ridurre il contatto con BPA

In passato, abbiamo già visto la pericolosità del Bisfenolo A, noto anche come BPA, nella salute di neonati, bambini e adulti.

Il tema è, nostro malgrado, sempre di primo piano: le ultime scoperte in campo scientifico non sono certo rassicuranti. Oltre ai già tristemente noti danni a carico di fegato e reni, pregiudizi a danno del feto e anche al corretto funzionamento del sistema endocrino, si aggiungerebbe anche una stretta correlazione fra l’esposizione di BPA e cancro.

Davanti a un quadro così preoccupante, allarmarsi non basta, occorre anche agire, modificando le nostre abitudini. In primo luogo riducendo sensibilmente l’utilizzo della plastica.

A partire dall’acqua: prediligiamo il consumo di acqua potabile del rubinetto o quella distribuita dalle casette municipali, utilizzando per la raccolta esclusivamente bottiglie in vetro. Eliminiamo, quindi, l’uso della bottiglietta di plastica non solo per l’acqua, ma anche per bevande come succhi di frutta e thè. Con la bella stagione in arrivo, sforziamoci, quindi, di produrli in casa e, per le gite fuori porta, acquistiamo una borraccia BPA free.

Attenzione anche alle bevande gassate che, similmente, sono contenute in confezioni di plastica. Un via libera, invece, alle confezioni in tetrapak che sono BPA free.

Per quanto riguarda gli alimenti, meglio evitare quelli confezionati che, in larga misura, sono contenuti in plastiche e sacchetti vari: focacce e pizze, primi piatti e contorni preparati in casa saranno molto più gustosi e, è il caso di dirlo, genuini. Stesso discorso per frutta e verdura: al supermercato meglio scegliere ortaggi sfusi a quelli già confezionati. Oltre a valutarne le proprietà organolettiche conterranno minori percentuali di BPA.

Infine, non sottovalutiamo i giochi: controlliamo sempre la qualità del prodotto in plastica di nostro figlio, evitando giocattoli dalla dubbia provenienza e, ancora meglio, prediligiamo i più sicuri giocattoli in legno o in stoffa.

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