Polemica sul web per libro delle elementari sessista

Il testo scolastico di grammatica italiana Libro dei Percorsi della casa editrice Nuvola pubblicato nel 2017 ha subito nelle ultime ore un processo a livello mediatico per la presenza di un esercizio che associa al lavoro della mamma azioni che prevedono il lavoro in casa come stirare e cucinare e al papà compiti più eruditi come leggere e lavorare.

La polemica del libro sessista su Facebook

La questione è partita da Facebook quando Stefania Bariatti, presidente di Monte dei Paschi di Siena e professoressa dell’Università di Milano ha pubblicato il post contenente la foto del libro. Dall’immagine si vede chiaramente che agli alunni sarebbe stato richiesto di cancellare il verbo non adatto.

L’esercizio inizia proprio con il soggetto “la mamma” alla quale vengono associati i seguenti verbi: “cucina”, “stira”, “tramonta”. Per concludere l’esercizio, il soggetto è il “papà” al quale vengono associati i verbi “lavora”, “legge”, “gracida”. Alcuni utenti sono rimasti indignati, per loro il testo è un “ritorno al Medioevo”. Altri utenti, invece, considerano l’esercizio normale e percepiscono la polemica come un’inutilità, una perdita di tempo.

Il problema del sessismo

Non manca chi su Twitter esclama che il problema non è il libro scolastico ma l‘immaginario comune in cui ancora la mamma deve stirare e cucinare mentre il papà deve lavorare e leggere.

Secondo molti utenti, è chiaro che, se lo stereotipo persiste, non saranno certo i libri scolastici a “voltare pagina”. E invece dovrebbero: secondo la Costituzione italiana il primo motore di cambiamento sociale dovrebbe provenire proprio dal testo scolastico.

Questa mattina, come annunciato su RDS, pare che la vicenda si sia conclusa con l’ammissione di colpa da parte della casa editrice Nuvola che ha prontamente assicurato che, a partire dalla prossima edizione, verrà effettuato un controllo su questo versante e verrà seguita una politica in linea con i valori correnti.

Non è un caso che i libri di testo promuovano questa visione stereotipata del mondo, perché la disparità fra i sessi ed i lavori associati parte da un tempo lontano, ma forse sarebbe davvero il momento di cambiare.

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