“Siamo precari e non avremo figli”:la storia di Bruna e Valerio

L’Italia non è un paese per giovani, stando alle ultime indagini, ma soprattutto non è un paese per diventare genitori. I dati parlano di un paese in cui il tasso di natalità sta preoccupantemente scendendo sempre di più, a causa della disoccupazione, del precariato e delle difficoltà economiche di crescere un figlio. Le coppie si sposano sempre più tardi e risulta problematico affrontare una gravidanza.

L’amara rinuncia di Bruna e Valerio

La storia di Bruna e Valerio fotografa perfettamente la crisi della natalità in Italia.

Lei è siciliana, con un lavoro da 1.200 euro in una piccola società. Lui guadagna 1.300 euro e lavora come programmatore all’Istat. Hanno un affitto da 850 euro al mese a Roma, le famiglie sono lontane, e nonostante abbiano buoni stipendi hanno rinunciato ad avere bambini. 

Lo spettro della precarietà

Entrambi sono precari, e dovrebbero mettere il bimbo in un asilo nido privato, poiché paradossalmente sono troppo ricchi per metterlo in un asilo nido pubblico.

Dovrebbero poi pagare una baby sitter, e Bruna teme di perdere il lavoro dopo la maternità nonostante le leggi a tutela delle neomamme. Una storia triste e sconfortante, nella quale purtroppo si rivedono tante coppie italiane che devono rinunciare al sogno di avere un figlio.

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23 commenti

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  1. Ma se dovete fare degli esempi non prendete 2 che arrivano a 2500 euro al mese. ….è dura crescere i figli è vero….ma è dura rinunciare anche a tutti i comfort. …

  2. Io penso se c e amore ce tutto e questo che hanno bisogno i figli e una cosa principale poi il resto con qualche sacrificio si risolve e forse fanno anche bene chi a piu figli perche i figli sono felita e basta un sorriso e il problema sembra piu facile da risolvere pensiamo a chi le desidera e non li puo avere anche se farebbero sacrifici per crescerli

  3. Ma x piacere,io e il mio compagno 1100 a testa di stipendio affitto di 500 una volta fatto l’isee si rientra x l’asilo e nn solo anche qualche bonus poi x il lavoro beh la i datori sono tremendi e cmq fino all’anno d’età del bimbo nn possono licenziare,insomma sin scuse se si vuole una famiglia basta fare sacrifici e noi cerchiamo di nn farci mancare niente e abbiamo una bimba di 7 mesi