Ragazzo autistico escluso dal centro estivo: la protesta della mamma

In provincia di Ascoli Piceno una mamma lancia il suo appello contro la cronica mancanza di assistenza al figlio autistico che non potrà frequentare i centri estivi.

Escluso dal centro estivo perché autistico

La storia arriva da Appignano del Tronto, paesino delle Marche, dove non è possibile assistere William, un ragazzo autistico perché mancano risorse. La signora Ornella Bedini ha rilasciato un’accorata dichiarazione al quotidiano La Repubblica dove implora aiuto per il suo figlio.

Mio figlio è stato escluso dal centro estivo perché manca chi dovrebbe assisterlo. Adesso è chiuso in casa, con queste giornate caldissime, e non può far nulla. Niente attività sportive, niente piscina, nessuna vita sociale, decisamente l’Italia non è un Paese civile. Tante parole ma fatti zero, mi sono rivolta a tutti sempre con lo stesso risultato. Addirittura gli organizzatori del campus non hanno neanche avuto tempo di rispondere alle mie mail…

La madre costretta ad alzare la voce

Quanto accade ad Appignano non è il solo caso dove i disservizi rendono difficoltoso il vivere a soggetti bisognosi di assistenza. Si moltiplicano le situazioni dove la disabilità è considerata motivo di esclusione, anche se bisogna riconoscere che una persona autistica necessita di supporto continuo.

Sono purtroppo note a tutti le problematiche burocratiche e non che ostacolano una vita normale per le persone autistiche o disabili: dai centri diurni, alla cronica mancanza di insegnanti di sostegno, le barriere architettoniche. Il nostro Paese deve fare ancora una lunghissima strada per offrire una vita più semplice per queste famiglie.

Non chiedo favori – continua mamma Ornella – bisogna solo applicare la normativa. Esiste la legge 328 articolo 14 che riconosce il diritto all’assistenza per un soggetto autistico, figuriamoci un bambino! Sono stanca di chiedere ciò che dovrebbe essere, al giorno d’oggi, un diritto sacrosanto; qual’è il motivo che impedisce a mio figlio di vivere la normalità? Le barriere burocratiche sono ormai anacronistiche, ci dovrebbe essere più comprensione verso chi è in difficoltà. Se non arrivano soluzioni neanche dopo questo appello ad un quotidiano a tiratura nazionale, sarò costretta ad adire le vie legali

Anche se sappiamo che difficilmente la situazione si risolverà prima della fine dell’estate, ci auguriamo che l’appello di questa mamma, e di tanti altri genitori in difficoltà, venga sentito e che si faccia qualcosa di concreto.

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