Rapporto genitori-figli, cellulare terzo incomodo

I risultati di un recente studio statunitense ha messo in evidenza come l’uso smodato del cellulare da parte dei genitori danneggi il rapporto con i figli. Questi, infatti, rischiano di sentirsi frustrati perché privati dell’attenzione di mamma e papà proprio nel momento in cui ne avrebbero più bisogno. È bene prendere coscienza del problema e affrontarlo prima che causi danni gravi.

Tre ore al giorno dedicate agli smatphone e “tolte” ai figli

Il bambino fa i capricci e l’adulto si rifugia nel suo smartphone. È purtroppo la cronaca ordinaria del rapporto genitori-figli. Una scelta – per quanto istintiva per una generazione nata con il cellulare in mano – discutibile secondo il recente studio condotto da Brandon T. McDaniel della Illinois State University e Jenny S. Radesky della University of Michigan Medical School.

La ricerca prevedeva il monitoraggio di 172 coppie con figli di età non superiore ai 5 anni. I genitori sono stati sottoposti a dei questionari in cui dovevano indicare il numero delle volte in cui il cellulare distoglie la loro attenzione dai figli e individuare come questi ultimi reagiscano a tale comportamento. I risultati dello studio pubblicati dal Pediatric Research sono al quanto allarmanti.

I genitori trascorrono 9 ore al giorno utilizzando la tecnologia, di cui 3 dedicate completamente al cellulare. Durante la cena, nel momento del gioco e della messa a nanna il cellulare diventa troppo spesso il terzo incomodo. La riposta dei figli trascurati è facile da immaginare. Si sentono frustrati, invisibili agli occhi di mamma e papà, perciò cercano di farsi notare nell’unico modo che conoscono, ovvero piangendo, facendo le bizze e diventando intrattabili.

Spezzare un circolo vizioso della tecnoferenza

In questo modo si crea un vero e proprio circolo vizioso. Figli sempre più stressati, genitori sempre più nervosi che si “attaccano” al cellulare come fosse un salvagente e quindi figli ancora più iperattivi. Il bambino necessita di trascorrere del tempo di qualità con la mamma e il papà, ha bisogno di guardarli negli occhi per avere il feedback utile a vivere bene le proprie emozioni. Per spezzare questo circolo vizioso e farlo diventare virtuoso, senza condannare a priori le nuove tecnologie, è essenziale – prima di tutto – riconoscere la problematica e cercare di ri-educarsi a stare insieme ai propri figli. L’intera famiglia risentirà positivamente i benefici di un ritrovato rapporto umano dopo un piccolo digital detox.

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