Salvagente a mutandina: ecco perché evitarli

Con l’arrivo dell’estate è inevitabile proiettare il proprio pensiero alle giornate da trascorrere a mare.

Quando si hanno bimbi piccoli, però, una buona organizzazione è necessaria per far sì che nulla sia lasciato al caso, a cominciare dalla sicurezza in acqua.

Pronti per l’estate? Ecco alcune regole per la sicurezza in acqua

Innanzitutto, bisogna specificare che gli aiuti al galleggiamento vanno usati solo dopo i tre mesi di vita del piccolo; prima di tale periodo, le braccia di mamma e papà rappresentano la soluzione più sicura.

Successivamente, i bambini un po’ più cresciuti trovano sin da subito molto divertente giocare al mare o in piscina e, per tale motivo, è importante utilizzare accessori adeguati affinché le prime nuotate vengano svolte senza pericolo.

Generalmente, si è portati a pensare che il miglior ausilio al galleggiamento del bambino sia rappresentato dai comunissimi salvagenti a mutandina; in realtà, tali dispositivi non rappresentano la scelta più idonea e qui di seguito scopriremo il perché.

Perché evitare i salvagente a mutandina

Come abbiamo accennato, tra i genitori vi è la comune convinzione che i salvagenti a mutandina costituiscano la migliore scelta per la sicurezza in acqua dei propri piccoli.

In realtà, questi ausili sono estremamente pericolosi in quanto non riescono efficacemente a proteggere un bimbo dal ribaltamento, dovuto ad esempio dall’arrivo improvviso di un’onda; il piccolo, infatti, si potrebbe ritrovare a testa in giù in acqua, senza la possibilità di ritornare alla posizione originale.

Ovviamente, come tutti penseranno, è difficile che un bambino venga lasciato solo in determinati contesti ma, come ben sappiamo, i piccoli sono imprevedibili, così come lo è anche il mare.

A questo, inoltre, si aggiungerebbe anche lo spavento per il piccolo, con un conseguente rifiuto di voler ritornare in acqua.

In definitiva, i salvagenti con mutandina sono da evitare, al pari anche di quelli senza mutandina che rischierebbero comunque di far scivolare il bambino perché non sono assicurati in alcun modo.

Dispositivi di galleggiamento consigliati

Una volta chiarita l’inadeguatezza dei salvagenti a ciambella con e senza mutandina, andiamo adesso ad analizzare tutti quei dispositivi di galleggiamento che costituiscono una scelta più idonea per la sicurezza del proprio bambino.

Per quanto riguarda la fascia d’età che va dai 3 ai 18 mesi, uno degli ausili più efficienti è sicuramente lo Swimtrainer, ovvero un particolare tipo di salvagente che permette ai piccoli di ritrovarsi in posizione prona e muoversi autonomamente con le gambe.

Dopo i 7 mesi, inoltre, è anche possibile cominciare a valutare l’acquisto dei braccioli, purché i piccoli vengano comunque aiutati nella fase di galleggiamento, ricordandosi di mantenerli sotto le ascelle e mai dalle mani.

Anche per i più grandi, i braccioli rappresentano sicuramente la scelta più comune, l’importante è che non ingombrino troppo e non ostacolino il corretto andamento della nuotata.

Altro aspetto importante è infatti il rapporto che si instaura tra l’acqua e il piccolo: in generale sono preferibili quegli ausili che permettono una posizione allungata nell’acqua, libertà di movimento di gambe e braccia e infine la distanza con l’acqua e la possibilità di bagnarsi il viso: se c’è troppa distanza tra viso e acqua, il bambino potrebbe poi avere più remore a bagnare il viso e poi a andare con la testa sott’acqua.

In determinati casi, dunque, il fattore che fa la differenza è anche il grado di competenza acquatica, sia del bimbo che del genitore, specialmente quando ci si approccia a dispositivi diversi da un salvagente.

Esistono, poi, altre tipologie di ausili per il galleggiamento, come ad esempio il “tondoludo” (detto anche noodle), ovvero il classico tubo di schiuma che si trova nelle piscine e che può essere usato anche per i bimbi sopra i 18 mesi di età; anche in questo caso, però, sarà richiesta la presenza costante dei genitori, specialmente quando si parla di bimbi piccoli.

Molto efficienti sono anche le “cinture galleggianti” che permettono al bimbo di avere una maggiore autonomia in acqua, restando però sempre al sicuro.

Infine, un altro dispositivo in commercio è il salvagente a gilet: oggi se ne trovano di comodi in commercio e anche attillati. La chiusura dovrebbe essere a prova di bimbo (per evitare di slacciarlo accidentalmente) : anche se non è di uso comune, può essere considerato comunque un accessorio utile e sicuro.

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