Bambini in acqua: braccioli, cintura o ciambella?

Non appena si arriva al mare o in piscina, i bambini hanno un’unica idea fissa: buttarsi in acqua! Il nostro primo pensiero è quindi munirli dei giusti sistemi di sicurezza: che siano essi braccioli, cintura o ciambella.

Ma quando e come è meglio usare ognuno di essi? Perché, fino ad una certa età, anche se il bambino ha imparato a nuotare, è preferibile andare sul sicuro.

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Sicurezza in acqua: come regolarsi?

La cosa migliore è regolarsi per fascia d’età: fino a 6 mesi i bambini dovrebbero stare in braccio al genitore, che lo sosterrà anche al livello della testa. Il consiglio per partire con il piede giusto con i bambini e il loro rapporto con l’acqua è iniziare presto con i corsi di acquaticità: saranno un momento ideale di condivisione mamma-figlio o papà-figlio e vi insegneranno tutte le tappe del nuoto per i bambini.

Già a partire dai 3 mesi, tuttavia, è possibile utilizzare supporti che permettono al bambino di mantenere il acqua la giusta posizione ma in tutta sicurezza: tra questi spicca lo Swimtrainer, che assicura il bambino con una cintura con bretelle fissate sulle spalle ma permette di mantenere la posizione prona, lasciando le gambine libere di muoversi.

Dai sei mesi ai due anni e mezzo, possiamo optare per anche una ciambella, prima con mutandina, in grado di sostenere alla perfezione il piccolo, e poi senza. Per quanto comodo, in realtà però il salvagente a mutandina non è soluzione ottimale per i primi approcci con l’acqua, e sono da utilizzare sotto strettissima sorveglianza, in quanto sussiste il pericolo di ribaltamento. La versione senza mutandina, inoltre, può essere facilmente sfilata dal bambino ed è quindi bene ricordare che questi dispositivi devono essere considerati come “giocattoli” e non come veri e propri dispositivi per la sicurezza in acqua.

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Se decidete di adottare questa soluzione, sia che si tratti di una ciambella con mutandine che senza, fate attenzione al momento dell’acquisto che le dimensioni siano giuste. Altrimenti si rischia di avere uno strumento o troppo stretto e quindi fastidioso, o troppo largo e quindi pericoloso.

Braccioli e altri dispositivi di galleggiamento

Per quanto riguarda i braccioli, questi possono essere già utilizzati già intorno all’anno, avendo cusa di scegliere la giusta misura, ma solo se il bambino si sente sicuro e li accetta: in questo modo i movimenti sono più liberi, si può mettere orizzontale e cercare di imitare le bracciate dei genitori.

Per i bambini più grandi, dalle elementari in su ad esempio, i braccioli (molto dipende dal peso e dalla robustezza del bambino) possono essere scomodi e poco efficaci. Da alcuni anni però sono in commercio delle comodissime cinture in schiuma o dotate di galleggianti, che si agganciano alla vita del bambino e lo lasciano libero di nuotare pur sostenendolo alla perfezione. Oppure i salamini galleggianti che si allacciano sull’addome. 

Quale che sia lo strumento di galleggiamento che sceglierete per i vostri figli, ricordate sempre di non perderli di vista nemmeno un attimo: l’unica cosa che rende davvero sicuro il bagno in mare o in piscina dei bambini…è l’attenzione dei genitori, oltre ovviamente ad un corso di nuoto!

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