Scena muta all’orale della maturità: la protesta degli studenti e la reazione del Ministro

17 luglio 2025 –

Negli ultimi giorni, il caso di alcuni studenti che hanno scelto di fare scena muta all’orale della maturità ha acceso un dibattito nazionale. I protagonisti sono almeno cinque maturandi che hanno deciso di boicottare la prova orale restando in silenzio davanti alla commissione.

Una protesta che ha sollevato molti interrogativi: sul diritto di protesta, sulle conseguenze di un gesto simile e anche sul disagio di tanti studenti. Si inserisce anche nel dibattito continuo sulla valutazione scolastica e sulla reale funzione dell’esame di Stato. E ovviamente ha anche suscitato reazioni forti, fino all’intervento del Ministero dell’Istruzione.

Chi sono gli studenti che hanno fatto scena muta all’orale

Il primo caso è stato quello di Gianmaria Favaretto, studente di Padova, che ha giustificato il suo silenzio denunciando l’inadeguatezza del sistema di valutazione, che a suo dire non rispecchia le capacità reali degli studenti.

A seguirlo, una ragazza di Belluno ha criticato un corpo docente troppo distante, che raramente si è interessato alla comprensione degli studenti. A Treviso, un altro maturando ha contestato la struttura dell’esame, mentre uno studente di Firenze ha puntato il dito contro un modello scolastico che “favorisce solo chi può permetterselo”. Infine, una studentessa delle Marche ha protestato dopo aver ricevuto un “sette in condotta”.

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In tutti i casi, il gesto ha comportato un voto finale basso, tra il 61 e il 65 su 100, rinunciando così ai punti dell’orale (fino a 20) e agli eventuali bonus per merito (fino a 5).

Reazioni tra sostegno e condanna

Il gesto non è passato inosservato. Tra i sostenitori della protesta, lo scrittore Eraldo Affinati e il professore Enrico Galiano, che hanno espresso empatia per il disagio manifestato dai ragazzi.

Più cauto Paolo Crepet, psichiatra, che ha invitato a comprendere le ragioni senza però giustificare del tutto il gesto. Decisamente contrario, invece, il docente e divulgatore Vincenzo Schettini, secondo cui la protesta è stata mal gestita e non costruttiva.

Il ministro Valditara annuncia sanzioni: “Chi fa scena muta sarà bocciato”

Il ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha annunciato un possibile inasprimento delle regole per chi sceglierà di non rispondere alle domande della commissione durante l’orale.

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La proposta prevede che chi dichiara di non voler sostenere la prova venga bocciato automaticamente e debba ripetere l’anno scolastico, anche se ha ottenuto il minimo dei crediti. Una misura che punta a evitare ulteriori episodi di boicottaggio.

Protesta legittima o atto irresponsabile?

Le proteste dei maturandi hanno aperto un dibattito più ampio: è giusto usare l’esame di maturità per esprimere un dissenso verso il sistema educativo? Oppure è un gesto che mina il valore dell’impegno e della valutazione?

Per alcuni studenti si è trattato di una presa di posizione coraggiosa, utile a denunciare un modello scolastico che spesso ignora il benessere psicologico dei ragazzi. Per altri, invece, si è trattato di un’occasione sprecata, che rischia di danneggiare proprio chi voleva cambiare le cose.

Quanto conta davvero il voto di maturità?

Ma probabilmente tutti questi ragazzi hanno potuto permettersi di uscire dalla maturità con un voto molto basso perché avevano già una media piuttosto alta. Le conseguenze sarebbero state quasi nulle perché infatti il voto di maturità nel percorso post-diploma ha scarso valore, almeno in Italia.

Nei corsi universitari a numero aperto il voto finale non ha alcun peso, mentre nelle facoltà a numero chiuso contano solo i risultati dei test di ammissione. Anche l’accesso alle università d’élite come la Normale di Pisa non considera il voto dell’esame di Stato.

Diverso il discorso all’estero: università come Oxford o Cambridge richiedono votazioni molto alte alla maturità italiana (almeno 95/100). In questi contesti, il voto finale può davvero fare la differenza.

L’unico beneficio che hanno forse perso questi ragazzi, potrebbe essere quello economico. Infatti chi ottiene 100/100 ha diritto alla Carta del Merito, un bonus da 500 euro per l’acquisto di libri, cinema, teatro e prodotti culturali. Se si raggiunge anche la lode, si ha diritto a 115 euro aggiuntivi. Tuttavia, il futuro di questi bonus non è ancora certo e dipenderà dalle scelte del Governo.

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