Scuola e coronavirus, al 31 ottobre quasi 65mila positivi: i dati svelati da Wired

Nell’ambito della pandemia da coronavirus, sono state numerose le polemiche che hanno interessato il mondo della scuola. Se infatti alcuni sostengono che, data l’importanza del diritto all’istruzione, la didattica in presenza non avrebbe dovuto fermarsi, altri ritengono la permanenza nelle aule un rischio troppo alto per poter essere corso.
Ma quali sono i numeri veri dei contagi nelle scuole?

La ricerca condotta da Wired sul rapporto tra scuola e diffusione del coronavirus

Per dare una risposta che offrisse un quadro chiaro in merito alla diffusione del contagio tra i banchi di scuola la testata Wired, usufruendo della modalità di diritto di accesso alle informazioni FOIA (Freedom of Information Act), ha richiesto al MIUR i dati relativi al diffondersi del virus tra gli studenti e nell’ambito del personale scolastico.

Secondo i dati, al termine del mese di ottobre, la popolazione scolastica che va dalle scuole elementari a quelle superiori ha registrato 64.980 casi.
Un numero che per la verità si rivela difficile da interpretare perché offre un’informazione sul numero delle positività accertate, ma non è in grado di rivelare se il contagio è avvenuto in classe.

Il contagio da coronavirus a scuola regione per regione

Nell’ambito della sua ricerca Wired ha cercato di rapportare i contagi tra la popolazione scolastica al contesto più generale della popolazione residente nei comuni e nelle regioni.

La popolazione scolastica pare essere stata interessata in maniera minore dal contagio, rispetto alla popolazione generale in quelle regioni come la Campania dove la didattica in presenza si è fermata prima oppure in Veneto e Friuli.

Si ha invece una situazione sostanzialmente allineata tra il contagio interno ed esterno alle scuole in regioni come Liguria, Lombardia ed Emilia, mentre nel resto d’Italia gli studenti sembrano essere colpiti dal contagio in maniera maggiore.

In merito al diffondersi del contagio per fascia di età pare che gli allievi di elementari e medie siano meno colpiti rispetto a quelli delle superiori.

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