Striscia di Gaza: arrivano in Italia i primi bambini feriti

1 Febbraio 2024 –

l’Italia ha aperto le sue porte ai bambini feriti della Striscia di Gaza, offrendo loro cure mediche specialistiche in alcuni dei suoi migliori ospedali pediatrici.

Questa iniziativa, che vede coinvolti alcuni dei principali ospedali pediatrici del paese, mira a offrire un supporto concreto ai minori colpiti dal conflitto. L’obiettivo è quello di assistere un totale di cento bambini, rappresentando un chiaro impegno verso la solidarietà internazionale e l’assistenza umanitaria.

I bambini palestinesi arrivati in Italia

L’Italia ha accolto i primi quattordici bambini palestinesi feriti, avviando un programma che prevede l’arrivo di un totale di cento minori feriti dalla Striscia di Gaza.

Arrivati su un aereo C130 dell’Aeronautica militare che proveniva da Al Arish, in Egitto e atterrati all’aeroporto militare di Ciampino a Roma, questi bambini sono stati accolti dal Ministro degli Esteri Antonio Tajani, che li definiti “vittime innocenti di questa guerra” e ha dichiarato:

Vogliamo fare di tutto per alleviare le loro sofferenze ed arrivare alla pace, sperando in un cessate il fuoco per portare aiuti. Contiamo di riuscire a portare almeno cento bimbi feriti per curarli.

I bambini sono stati poi distribuiti tra tre ospedali specializzati: il Bambino Gesù di Roma, il Gaslini di Genova, e il Meyer di Firenze, per assicurare loro l’accesso a cure mediche appropriate.

La distribuzione tra le strutture sanitarie è stata organizzata per garantire che ogni bambino riceva l’attenzione e le cure specialistiche necessarie.

Questi ospedali, noti per la loro eccellenza nel trattamento di patologie pediatriche complesse, offrono non solo cure mediche ma anche supporto psicologico per aiutare i bambini a superare i traumi subiti.

Striscia di Gaza: tanti bambini ancora da aiutare

Se l’arrivo di questi bambini rappresenta un momento di gioia e speranza, sottolinea anche la profonda crisi umanitaria che continua a colpire la Striscia di Gaza.

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Il generale Francesco Paolo Figliuolo, a capo del Comando operativo di vertice interforze, ha definito l’operazione “una bella pagina di storia” e ha evidenziato l’impegno dell’Italia nel fornire assistenza a ulteriori minori bisognosi di cure mediche, annunciando che la nave ospedale Vulcano si prepara a trasportare altri 50-60 bambini:

Dopo 4-5 giorni di navigazione saranno in Italia e verranno portati verso gli ospedali pediatrici di riferimento. La nostra nave era accoppiata a una nave francese, andata via una settimana fa.

L’Italia e la Francia sono stati gli unici Paesi europei che avevano assetti sanitari vicino al valico di Rafah. Abbiamo curato al momento un centinaio di pazienti. Faremo probabilmente altri ponti aerei per l’Italia. Uno sforzo che la Difesa ha messo in atto e che il ministro Crosetto ha voluto, all’interno di un dispositivo interforze. Vedere ora i volti di questi bimbi, alcuni davvero piccoli, fa tanta tenerezza.

Questa azione fa parte di uno sforzo coordinato a livello internazionale, che coinvolge negoziazioni con il governo israeliano, l’Autorità nazionale palestinese e il governo egiziano, e mira a offrire non solo un supporto medico immediato ma anche a promuovere il ricongiungimento familiare e un ritorno alla normalità per i bambini affetti dalle conseguenze del conflitto.

L’iniziativa, che vede l’Italia all’avanguardia nell’assistenza umanitaria internazionale, non solo fornisce cure mediche vitali ma si propone anche come gesto di speranza in un periodo difficile. Mentre i bambini iniziano il loro percorso di guarigione, il mondo è ricordato dell’importanza della solidarietà globale e dell’impegno condiviso verso la protezione dei più vulnerabili, soprattutto in contesti di conflitto e crisi.

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