Apprendimento cooperativo, aiuta a relazionarsi e a imparare

Collaborare paga, questo in sunto quanto si evince da un metodo che sta trovando sempre più largo impiego anche in Italia: l’Apprendimento Cooperativo. Si tratta di un vero e proprio metodo di apprendimento, più che di insegnamento, ma che troppo spesso viene confuso con il lavoro di gruppo. In realtà la definizione non è sbagliatissima, ma  alquanto imprecisa e riduttiva. Infatti, il metodo citato si sviluppa per punti ben definiti, punti che, se rispettati e messi in opera correttamente, porta non solo a un migliore e più rapido apprendimento, ma aiuta anche a imparare a relazionarsi.

Vediamo di cosa si tratta. In buona sostanza il metodo dell’apprendimento cooperativo è stato descritto da David, docente di psicologia sociale, e Roger Johnson, docente di educazione scientifica, che negli anni sessanta sono stati praticamente i pionieri del cooperative learning. Per mettere in pratica questo metodo cooperativo si divide la classe in gruppi di 3 o 4 alunni che devono così collaborare tra loro, e proprio qui nasce la confusione col lavoro di gruppo, che per nulla sembra piacere ai docenti in quanto, secondo questi, favorirebbe non l’interazione quanto il disaccordo. In realtà questo non è.

Infatti, per prima cosa l’insegnante prende quelle che vengono definite come decisioni preliminari, cioè stabilisce e forma i gruppi, assegna i ruoli, definisce gli obiettivi, prepara l’aula e organizza tutto il materiale. In seconda istanza spiega agli alunni cosa devono fare e l’approccio cooperativo. In summa, si tratta di spiegare ai ragazzi come raggiungere l’obiettivo preposto, come devono consegnare i lavori e che tipo di comportamento debbano tenere durante tutto lo svolgimento. La terza fase consiste nel controllare che tutto proceda secondo quanto stabilito e caso mai intervenire qualora le cose prendessero una piega diversa.

Infine arriva il momento della valutazione, basandosi su criteri qualitativi e quantitativi, e proprio qui arriva la parte interessante poiché i ragazzi stessi devono analizzare il proprio lavoro e discutere di eventuali miglioramenti da applicare in futuro. In questo modo gli alunni si responsabilizzano, imparano e si divertono in gruppo.

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