Allergie alimentari, e se gli arachidi curassero i bambini?

Nonostante l’impegno delle mamme nel seguire scrupolosamente le linee guida per la prevenzione delle malattie allergiche pediatriche, introducendo certi alimenti nel menù dei bambini piccoli ed escludendone invece altri come la frutta secca, tutto si può dire tranne che in questi ultimi anni sia diminuito il numero di bambini in età prescolare colpito da allergie alimentari.

Allergie alimentari, quando gli arachidi vanno comunque introdotti

I motivi sono tanti ma uno dei più sorprendenti, almeno per chi come noi ha sempre sentito dire che arachidi, nocciole e pistacchi non andrebbero fatti assaggiare ai bambini prima dei tre anni di età, riguarda le nuove linee guida diffuse negli USA che prevedono l’introduzione delle arachidi, anche se con alcune precauzioni, nel menù dei bambini al fine di ridurre il rischio di reazioni allergiche. Follia pura? A quanto pare no.

Sebbene le mamme siano diffidenti verso la possibilità di introdurre troppo presto le arachidi nella dieta dei bambini, recenti studi hanno rivelato che l’esposizione precoce a questo alimento potrebbe prevenire e ridurre il rischio di allergia alle arachidi di oltre l’80% in molti bambini suscettibili. Naturalmente, non potendo ingerirle intere visti i pochi mesi di vita, gli esperti statunitensi consigliano di introdurre l’alimento nel menù dei propri figli attraverso prodotti a base di arachidi.  

Non solo allergie alimentari: arachidi contro eczema e altre allergie

Secondo le ultime ricerche le arachidi potrebbero essere utili anche come rimedio in caso di eczema e altre allergie. Non a caso, infatti, le nuove linee guida suggeriscono che i bambini piccoli con allergie o forme gravi di eczema potrebbero cominciare ad assumere prodotti contenenti arachidi o loro derivati già tra i 4 e i 6 mesi d’età sotto stretto controllo medico, mentre i bimbi con eczema lieve potrebbero cominciare a partire dai 6 mesi. Per tutti gli altri bambini non allergici l’alimento può essere invece introdotto liberamente.

E voi cosa pensate di questa nuova ricerca?

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