Diocesi di Trento nella bufera: prete difende la pedofilia

In un’intervista shock rilasciata alla trasmissione televisiva l’Aria che tira, trasmessa da LA7, Don Gino Flaim, collaboratore pastorale della Chiesa di San Giuseppe di Trento, ha detto a chiare lettere che, a suo avviso, la causa scatenante della pedofilia all’interno della Chiesa cattolica sarebbero i bambini in cerca di affetto. Il religioso, intervistato successivamente dal quotidiano online “Trentino”, si dice incredulo per lo scalpore suscitato dalle sue dichiarazioni. Vediamo nel dettaglio come ha provato a giustificarsi Don Gino, cui è già stato revocato l’incarico di collaboratore pastorale oltreché la facoltà di predicazione dall’arcidiocesi di Trento.

Ha 75 anni Don Gino e un’aria piuttosto mite, ma le sue affermazioni di dubbio gusto sulla pedofilia sembrano stridere fortemente col suo aspetto e con la saggezza che da un uomo della sua età ci si aspetta. Il parroco, intervistato da una cronista di LA7, ha infatti dichiarato che ci sono bambini che cercano affetto e qualche prete può anche cedere. D’altra parte l’uomo ha pure sottolineato il fatto che la pedofilia, essendo un peccato come tanti altri, deve essere accettato. Insomma oltre ad attribuire alla richiesta di affetto da parte di alcuni bambini meno fortunati la causa scatenante della pedofilia in ambito ecclesiastico, Don Gino ritiene anche che in qualche modo essa vada accettata alla stregua di qualsiasi altro peccato. Non contento il sacerdote ha pure lasciato intendere che, a suo avviso, l’omosessualità sarebbe una malattia (che ci sia -l’omosessualità – non mi faccio meraviglia, perché la Chiesa è una comunità di peccatori. Non per niente Gesù Cristo è morto per i peccati. Anche qui non so perché. Perché le malattie vengono).

Eppure, malgrado le critiche che lo hanno travolto e le telecamere assiepate fuori casa, il prete stenta a credere a tutto il clamore nato attorno alle proprie parole. Tant’è che in una successiva intervista si è anche domandato:Ma cosa ho detto di tanto grave?”. In seguito il collaboratore pastorale, che è stato prontamente sospeso dall’arcidiocesi di Trento, ha anche tentato di aggiustare il tiro e di ridimensionare le proprie affermazioni, precisando che non era sua intenzione difendere i pedofili, ma piuttosto cercare di comprenderli.

Comunque la giri, Don Gino ci appare evidentemente colpevole di aver pronunciato parole scandalose e assolutamente inaccettabili. Non è un caso che la Curia di Trento abbia immediatamente preso le distanze da quanto affermato dal parroco.

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