Lavoro e maternità sempre più inconciliabili in Italia

Lavoro e maternità sembrano sempre più inconciliabili. Ecco quanto emerge dai lavori di un recente convegno: il 20% delle mamme dopo il primo figlio abbandona il lavoro e se continua guadagna in media almeno il 15% in meno perché non avanza di carriera o perché va incontro a una riduzione del monte ore.

Perché le donne non riescono a conciliare lavoro e maternità?

Ma questo sottodimensionamento delle donne nel mondo del lavoro è sostenibile? Perché non sfruttiamo un capitale umano che portare nuova ricchezza al nostro Paese? Perché ancora questa discriminazione di genere nel mondo del lavoro? Perché la famiglia e il lavoro sono inconciliabili solo per le donne e non per gli uomini?

Dal telelavoro nuove opportunità per le donne

Da tempo ci si interroga su questi aspetti e nel corso dei lavori del convegno, proprio Tito Boeri, presidente dell’INPS, ha dichiarato che l’ente sta avviando delle misure e delle strategie di potenziamento del lavoro femminile in ogni settore con degli strumenti come il telelavoro e il lavoro a distanza.

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22 commenti

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  1. La mia bimba ha solo 2 anni e mi toccherà licenziarmi perché la mia azienda mi ha dato un turno inconciliabile con la mia maternità. Dicono che se non accetto, non ho bisogno di lavorare. Peccato che prima della gravidanza questo turno lo facevo sempre e mai mi sono lamentati. Dopo 11 anni mi toccherà lasciare. Ah il turno è dalle 16 pm alle 8 am con 4 ore non pagate la notte

  2. Una beutta cosa io penso che tutte le mamme che lavorano o no abbiano il diritto di stare a casa con i loro cuccioli e addirittura essere pagate,in un paese dove e molto emancipato come l’Italia mi meraviglio che questo ancora oggi non c’è

  3. Io sono lavoratrice autonoma, collaboro tramite agenzie educative nelle scuole per progetti riabilitativo-educativi con bimbi e ragazzi che hanno disabilità sensoriali!! Da autonoma non sono tenuta ad astenermi dal lavoro (visto che se non pedalo subito il mio posto lo prenderebbe qualcun altro/a) ma……e dico ma… se voglio rientrare subito a lavoro DEVO RINUNCIARE AL MIO LEGITTIMO ASSEGNO DI MATERNITÀ…da notare che io su ogni ricevuta o fattura lascio allo.stato circa il 45% dei miei ricavi…e non avrò mai una pensione. Ovviamente niente mutua o agevolazioni…se per qualche motivo smettessi di lavorare per me non ci sarebbe disoccupazione, perché con la p.i. aperta sei ricco! Risultato…a settembre partorisco per la terza volta e rientreró subito,con ancora i punti dove non batte il sole!!
    Perlomeno chi un contratto ce l’ ha 5 mesi a casa pagata se li può fare!!
    Noi siamo relegate al nulla proprio!!

  4. Presente! E sono pure sola col bambino. Laurea, dottorato, tanti sacrifici e ora mi ritrovo anche a fare pulizie per arrotondare. Massimo rispetto per questo tipo di lavori, ma non è giusto! Poi vedi famiglie che pagano la metà di te al nido, hanno carte servizi a te negate, fanno 2 settimane al mare e tu non puoi nemmeno permetterti un Week end …

  5. Io lavoro come commessa,lavoro otto ore sabato e domenica che diventano dieci perché il centro commerciale è lontano da dove abito,ho una bimba di otto mesi il padre ha deciso di non volerne sapere e ho solo mia madre che mi accudisce la bimba,tutte le feste stiamo aperti,torno a casa massacrata e mi sento in colpa con la mia bimba perché non ci sono quasi mai,lo faccio per portare qualcosa a casa,e ora che mi scade il contratto non so che fine farò morale della favola sto facendo tanti sacrifici per niente 😞

  6. Vivo anche io sulla mia pelle questa situazione e purtroppo è difficile reagire perché non si vuole entrare in conflitto col datore di lavoro…tutto ciò è scandaloso e confermo che l’Italia è un paese maschilista e mentalmente chiuso

  7. La discriminazione è verso le donne…le mamme in particolar modo perché c’è ancora in giro qualche imbecille che pensa che il posto della donna è a casa coi figli….

  8. Ovvio perché siamo riconosciute cm donne lavoratrici (spesso schiavizzare) e non come mamme che vogliono contribuire x arrivare a fine mese(anzi ormai se a un colloquio dici d avere figli quasi quasi è un problema)