Il significato della vita per i bambini malati terminali

Molti considerano i bambini creature indifese, non ancora del tutto sviluppate e perfino deboli, ma in tutti loro si cela una forza da non sottovalutare. Sono capaci di grandi riflessioni, pensieri che nessuno si aspetterebbe ma che celano così tanta intelligenza, forza di volontà e innocenza da farci commuovere. Lo dimostra con semplicità e purezza il pediatra sudafricano Alastair McAlpine, che ha raccolto le considerazioni di alcuni bambini affetti da gravi malattie terminali.

Le risposte che i bimbi hanno dato, sincere e genuine come solo i pensieri dei bambini possono essere, vi faranno riflettere molto su ciò che noi adulti perdiamo in una giornata e tutte le piccole cose che mettiamo in secondo piano, preoccupati da problemi o questioni che ci sembrano più importanti.

Ciò che questi bambini hanno detto può essere un monito per voi mamme e per tutti, per imparare ad apprezzare ogni piccolo sorriso, ogni respiro, ogni giornata passata con le persone amate e per ricordare che anche in un bambino si può celare maturità, altruismo, saggezza e un’incredibile forza d’animo.

Ecco a voi il significato della vita per questi piccoli e determinati pazienti e le piccole cose nelle quali risiede la loro felicità.

La gioia è nelle piccole cose

Nessuno dei bambini interpellati ha parlato di cose complicate o di giocattoli iper tecnologici. Per questi piccoli eroi la vera felicità risiede nelle piccole cose, nei minuscoli eventi di ogni giorno che spesso mamma e papà danno per scontati.

Ricordano con gioia i gelati, le corse al parco, i momenti passati con mamma e papà e con gli amici. Ricordano le storie e i libri, i voli della fantasia e i castelli di sabbia.

Per essere felici non c’è bisogno di comprare l’ultimo giocattolo sul mercato, a volte basta solo sporcarsi le mani con la terra e correre ridendo assieme agli amici e questi bambini lo ribadiscono con forza, aprendo anche ai loro genitori gli occhi su ciò che davvero conta nella vita.

L’amore per la famiglia dei bambini malati terminali

Un altro punto che questi bimbi malati hanno in comune tra di loro e che dà loro grande forza è la famiglia, l’amore che sentono per mamma e papà, e che questi provano per loro.

“Nessuno mi ama come la mia mamma”

I piccoli pazienti provano felicità nel parlare dei fratelli e di tutti i giochi fatti con loro, delle storie raccontate o lette dai genitori o dai nonni, storie piene di avventure fantastiche che ogni bambino riesce a vivere grazie all’incredibile capacità immaginativa di cui è naturalmente dotato.

I bambini intervistati dal dottore McAlpine vogliono stare meglio per poter tornare a vivere quei piccoli momenti con le famiglie, fare qualche emozionante gita con loro o anche solo rifugiarsi dell’abbraccio di una persona cara.

I più consapevoli, invece, si sentono in colpa o si preoccupano con maturità e generosità per il momento difficile che mamma, papà e fratelli vivranno quando loro non ci saranno più.

“Mia sorella mi stringe sempre molto forte”

L’affetto per gli amici, umani e animali

Un altro tipo di amore che dona incredibile forza a questi piccoli pazienti è l’affetto provato per gli amici. Quelli veri, che non li hanno abbandonati durante la malattia e che li hanno sostenuti in ogni momento.

“Ai miei veri amici non è importato quando mi sono caduti i capelli”

I bambini intervistati dal dottore ricordano con pura felicità gli amici che hanno fatto loro visita e che li hanno trattati normalmente, facendoli tornare a sorridere e appoggiandoli con spontaneità e purezza.

Tra i ricordi felici dei bambini ci sono poi gli animali domestici. I giochi fatti con cani e gatti, le coccole pelose degli amici a quattro zampe e tutti i momenti passati insieme, in casa e all’aperto. Gli animali possono rappresentare una grande fonte di forza per questi bambini malati, per l’amore incondizionato che riescono a dare e alla lealtà infinita che lega amici di specie differenti.

“Amo Rufus, il suo abbaiare è divertente e mi fa ridere.” 

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