I bambini nordici sono i più felici del mondo?

I bambini del nord Europa trascorrono molte ore all’aperto ogni giorno e sono spesso ai vertici delle classifiche per livello di istruzione e felicità. Questo nonostante i climi molto rigidi e le giornate spesso uggiose. Com’è possibile? Ce lo spiega una mamma inglese, emigrata in Danimarca, dove ha potuto toccare e provare con mano il metodo scandinavo.

Il segreto per crescere i bambini più felici al mondo

Il metodo educativo nordico differisce notevolmente dagli approcci di altre culture. Helen Russell, trasferitasi da Londra alla Danimarca, ha osservato questi metodi educativi e ha condiviso le sue esperienze. I bambini nordici mangiano, imparano, giocano, si vestono e dormono in modo diverso, ad esempio i neonati dormono all’aperto anche a temperature sotto zero. Questi bambini cantano, litigano, scalano, cadono e si rialzano. Trascorrono ore all’aperto ogni giorno, nonostante il clima avverso.

Ecco quindi i sette piccoli segreti di genitorialità che Helen Russel ha raccolto nel suo ultimo libro dal titolo ironico “How to Raise a Viking – The Secrets of Parenting the World’s Happiest Children” (Come allevare un VichingoI Segreti per crescere i bambini più felici al mondo).

Il metodo educativo nordico in 7 punti

I paesi nordici raramente vengono percepiti come spontanei e spensierati, preferendo i “divertimenti programmati” alla spontaneità. Tuttavia, regolarmente sono ai vertici delle classifiche Unicef per felicità, istruzione e uguaglianza, con i tassi di benessere più alti a livello globale.

Alcuni aspetti del loro approccio genitoriale possono essere applicati ovunque, mentre altri possono servire da ispirazione per tanti genitori che vogliono rivoluzionare i metodi educativi anche da noi nel Belpaese.

1 – Giocare ogni giorno

Il gioco è fondamentale nei paesi nordici. I verbi per “giocare” in danese, finlandese, svedese, islandese e norvegese si riferiscono specificamente ad attività piacevoli, non strutturate o intrinsecamente motivate.

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Studi condotti dall’Università di Queen Maud in Norvegia mostrano che proprio i bambini che non hanno mai potuto arrampicarsi sugli alberi sviluppano una paura delle altezze, a differenza di quelli che lo fanno e si fanno male. Anche il gioco di lotta è importante per lo sviluppo, insegnando cooperazione, fiducia e gestione della forza e del conflitto.

2 – Insegnare ai bambini a pensare, non cosa pensare

I bambini nordici iniziano la scuola a sei anni (sette in Finlandia) con giornate corte, senza voti, test o compiti fino a circa 11 anni. Secondo Sabilah Eboo Alwani dell’Università di Cambridge, questo approccio preserva il tempo di qualità per lo sviluppo. Il sistema danese si basa sugli interessi dei bambini, insegnando loro a pensare piuttosto che a superare esami.

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Parlare in pubblico è parte della routine scolastica sin dai sei anni, mentre la lettura inizia intorno agli otto anni. Anche in Finlandia si segue questa idea: i bambini finlandesi imparano a leggere un anno dopo quelli francesi e italiani, per fare un esempio. Con ottimi risultati. A 15 anni, i paesi nordici superano la media OCSE, con la Finlandia in testa.

3 – Non esiste il brutto tempo

Nei paesi nordici, il tempo trascorso all’aperto migliora la cooperazione, riduce lo stress e aiuta la concentrazione. Senza dimenticare poi i benefici per il sistema immunitario, che ne è notevolmente rinforzato.

In Norvegia, il friluftsliv – o “vita all’aria aperta” – è quasi una religione laica. I bambini imparano ad affrontare l’inverno con un atteggiamento positivo e con l’abbigliamento adeguato, poiché non esiste il cattivo tempo, solo abiti inadatti.

4 – Non tutti i disegni vanno sul frigo

Nei paesi nordici, l’eccesso di lodi ai bambini non è incoraggiato. Ai bambini si insegna a valutare le proprie azioni piuttosto che cercare costantemente l’approvazione esterna dei genitori o degli insegnanti.

L’amore dei genitori è dato per scontato, non basato sui risultati. Questo approccio riduce anche il giudizio negativo, con i bambini che imparano ad essere autonomi e autosufficienti senza essere etichettati negativamente. Per questo si è fatta strada l’idea che nei paesi nordici non si dica più “bravo” a un bambino che mostra fiero un disegno: ma niente di più sbagliato. I genitori insegnano al bambino, anche tramite il rinforzo positivo, ad autovalutare il proprio operato. Anzi, mostrare interesse per il lavoro del bambino, con domande sul processo (domande come “come l’hai fatto”) dimostrano un legame più profondo di un “bravo” detto senza neanche guardare.

5 – Cantare insieme fa bene

Il canto di gruppo è comune nelle scuole danesi: secondo studi scientifici, cantare aiuta a rilasciare l’ossitocina, che abbassa lo stress e crea un senso di connessione. Ricercatori dell’Università di Aarhus hanno scoperto che il canto rafforza il senso di comunità e coesione sociale. Durante la pandemia, il direttore di coro danese Phillip Faber ha infatti guidato sessioni di canto giornaliere per migliorare il morale della popolazione.

6 – L’importanza dei pasti in famiglia

Nelle società nordiche, i pasti in famiglia sono altamente valorizzati. Anche se può suonare strano, in una società in cui spesso si mangia separatamente. Ma proprio perché non sempre si può mangiare insieme, ecco che si dà maggior valore alle occasioni in cui si può farlo.

Anche un direttore d’azienda può lasciare una riunione alle 16 per andare a prendere i figli e cenare con loro. La maggior parte delle case danesi sono infatti centrate attorno a un tavolo da pranzo per dare valore ai pasti in famiglia. Per questo, si cerca di organizzare un pasto in famiglia fatto in casa almeno una volta alla settimana.

7 – La famiglia ha tante forme

In Danimarca esistono 37 tipi diversi di nuclei familiari, mentre in Svezia, Norvegia e Islanda ci sono più nascite fuori dal matrimonio che all’interno. Queste formazioni familiari sono accolte positivamente nei paesi nordici. Indipendentemente da come è formata una famiglia, c’è una larga accettazione che ogni famiglia è diversa ma uguale, con le proprie forze e debolezze.

Tutti questi piccoli spunti, raccontano l’approccio educativo diverso e spesso più equilibrato, che mira alla crescita intellettuale ed emotiva dei bambini nei paesi nordici. E voi, che ne pensate?

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