Tonsillectomia quando togliere le tonsille ai bambini

Le tonsille sono fondamentali per il sistema difensivo dell’organismo, ma quando si ingrossano nei bambini possono causare problemi di respirazione e infiammazioni continue, così che l’intervento di tonsillectomia diventa necessario.

Tonsillectomia, l’operazione per togliere le tonsille ai bambini

Quando un figlio sta male e soffre continuamente di tonsillite o di otiti o quando non riesce a dormire la notte perché ha problemi respiratori e le apnee notturne rendono difficile il riposo, diventa necessaria l’operazione chirurgica per togliere le tonsille ai bambini.

Questi organi, che si trovano all’interno della bocca, fanno parte del sistema linfatico per proteggere il corpo dalle infezioni. Nel momento in cui si ingrossano e si infiammano continuamente e si verificano almeno sette tonsilliti in un anno, precedute nell’anno prima da cinque e tre due anni prima, in molti casi, diventa necessaria la loro asportazione

La tonsillectomia è uno degli interventi più diffusi nell’età pediatrica e viene consigliata da medici specialisti dopo aver analizzato caso per caso i piccoli pazienti. 

L’intervento di tonsillectomia: i passaggi fondamentali

La tonsillectomia è un intervento che consiste nell’asportazione chirurgica delle tonsille. Prima dell’operazione il bambino viene sottoposto a visite specifiche con l’anestesista e il chirurgo otorinolaringoiatra. Il giorno dell’intervento il piccolo deve restare a digiuno per prepararsi per l’evento sia fisicamente che psicologicamente, infatti gli vengono mostrati dei cartoni animati che spiegano le varie fasi dell’atto chirurgico.

La tonsillectomia si svolge in anestesia generale e la zona trattata ricucita con dei punti che vengono riassorbiti dall’organismo. Nella fase post-operatoria il bambino potrà soffrire di dolori, avere febbre o inappetenza. Nell’area interessata, invece, si potrà formare una patina bianca, che è segno che si sta cicatrizzando nel modo corretto, mentre in rarissimi casi c’è la possibilità di un’emorragia.

Il piccolo paziente dovrà, poi, stare a riposo, mangiare gradualmente iniziando con cibi liquidi a temperatura ambiente, poi, con quelli morbidi e lentamente può introdurre quelli solidi. In questo periodo la cura migliore è fatta di coccole, attenzioni, regali e la presenza di amici con cui passare un po’ di tempo in compagnia.

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