Un cane al nido per insegnare ai bambini a gestire le emozioni

Il cane, si sa, è il migliore amico dell’uomo. Affettuoso, giocherellone e soprattutto terapeutico, può essere un compagno speciale soprattutto per i bambini. E allora, oltre che averlo in casa, perché non stare in sua compagnia anche a scuola?

È quanto accade a Bologna, nell’asilo nido Graziella Fava, dove insieme ai bambini c’è Boris. Bellissimo esemplare di golden retriver, Boris è il protagonista del progetto di pet-education, entrato in vigore lo scorso aprile in risposta a un bando dal titolo “Qualifichiamo insieme la nostra scuola”.

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Boris, il cane che insegna a gestire le emozioni 

Boris è affiancato naturalmente da un’addestratrice professionista e tiene compagnia a circa 40 bambini dai due ai tre anni, divisi in due gruppi, per un totale di sei incontri. Ed è proprio quello che mancava, per far felici i bambini e insegnare loro a giocare, prendersi cura e relazionarsi con lui.

Come ha affermato Roberto Marchesini, uno dei massimi esponenti mondiali della zooantropologia:

“È fondamentale portare nelle scuole dei progetti didattici che abbiano come obiettivo lo sviluppo di conoscenze reali e concrete sugli animali. L’essere umano è sempre stato in rapporto con le altre specie e da questo rapporto ha costruito i suoi predicati più importanti. Abbandonare questa fonte è l’errore più grossolano che la pedagogia possa fare”.

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Stare a contatto con il cane è molto positivo per i bambini, che imparano a lasciarsi andare anche in caso di timidezza o a calmarsi in caso di agitazione o iperattività. Come spiega la pedagogista Sara di Fabrizio: “Questa non è pet-therapy, piuttosto educazione con gli animali ed è educazione all’affettività e alle emozioni visto che a questa età i bambini si identificano con gli animali. Il rapporto con Boris serve ai più timidi a crescere in sicurezza ed autostima e ai più agitati ad imparare una dimensione di ascolto: come si accarezza un cane, come attendersi le sue reazioni, come prendersene cura”.

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