14 giorni con la neonata morta: il lutto perinatale della mamma

Quando vedi che il pancione cresce inizi a sognare.

Tu, mamma, ti fai mille film, pensi al sesso del bambino, a come sarà allattarlo, cambiargli il pannolino, portarlo in giro con la carrozzina o in fascia, comprargli i vestitini, poi il primo palloncino, le prime scarpine per camminare. E corri con la fantasia, fino ai 18 anni e oltre.

Ma alcune mamme, purtroppo, vedono infrangersi questi sogni ancor prima che il piccolo venga alla luce. Questo è accaduto a una mamma inglese che ha trascorso con la sua neonata morta ben 14 giorni, affrontando il lutto perinatale. 

La grave malformazione della piccola Evelyn

Charlotte e Attila sono due genitori come tanti, giovani e desiderosi di allargare la famiglia. Dal 2015 iniziano a cercare un bambino, che arriva, dopo diversi tentativi, dopo un anno. Nel 2016 Charlotte rimane finalmente incinta. I sogni iniziano ad avverarsi e la coppia si sente completa. La gravidanza procede normalmente fino alla 20° settimana, quando i medici scoprono che qualcosa: nello sviluppo del feto, non va. Dopo una serie di esami si scopre che il cervello del bambino non è formato correttamente. La piccola Evlyn nasce alla 37° settimana anche per via di una scarsa irrorazione della placenta.

Evelyn è nata il 13 dicembre ed è morta, a sole 4 settimane di vita, il 10 di gennaio. Grave la diagnosi che pendeva sulla piccola: un’anomalia cromosomica che le avrebbe impedito di sentire, di parlare, di camminare, e che l’avrebbe inesorabilmente condotta a un’esistenza difficile, dati i gravissimi danni neurologici. 

L’elaborazione del lutto perinatale: 14 giorni con la neonata morta

Sembra un racconto macabro, invece secondo il Dr. Clea Harmer che ha seguito il caso, può essere un buon modo per affrontare il dolore tremendo inflitto da un lutto perinatale. I genitori di Evlyn hanno trascorso con lei ben 14 giorni, coccolandola e accudendola proprio come fosse stata ancora viva.

Tutto questo è stato possibile grazie a una culla refrigerata. Le passeggiate nel parco, le coccole di mamma e papà, destinate però a concludersi non con i sogni di un futuro al college, ma con un ultimo, straziante, addio. 

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28 commenti

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  1. Chi non ha subito un lutto perinatale dovrebbe tacere. Non sapete e vi auguro di non sapere Mai cosa si prova!
    La Lettura di certi articoli e la pubblicazione di certe foto “vi turba” perché non avete problemi più gravi nella vita e ve lo dice una mamma che la scorsa settimana ha sepolto la propria bambina.

  2. Quando ho scoperto durante la gravidanza che al mio secondo figlio non batteva più il cuoricino ho pregato perché potesse stare con me ancora per qualche giorno… capisco bene cosa si prova, certo questo é andare oltre ma non potete sapere cosa si prova se non ci siete passati.

  3. Il distacco è inevitabile ma credo anch’io m sentirei d far cosi…sarebbe istintivo x me… credo questi 2genitori,cmq coscienti,vedessero la figlia “ancora cn gli occhi dell’amore” x questo il distacco è stato lento. Nn so cm spiegarlo ma al solo pensiero,x me sarebbe lo stesso! Ogni1elabora il lutto e le emozioni in modo differente…. cm chi vuole a Tt i costi che il proprio caro sia seppellito nel giardino d casa…altri in1barattolo sulla mensola del camino.se nn s lede il prossimo credo c s possa sentire autorizzati a questi gesti…PARERE MIO EH!

  4. E’ terribile!!! Non saprei neanche immaginare una cosa del genere..vivi nell’illusione che tua figlia sia viva ma sai che non lo è e provi tutto ciò che non potrai più darle trascorsi quei giorni “insieme” …non so se è ancora peggio..dovrai comunque affrontarlo il distacco e il lutto non sono convinta che questa sia la “strada giusta”! Mi dispiace tantissimo per questa famiglia, se però li ha aiutati in questo momento terribile spero che un po’ di “sollievo” per questa bruttissima perdita lo abbiamo ricevuto!

    • Si Chiara, hai ragione, ma come scritto anche nell’articolo, il medico ha valuto questo potesse essere un metodo per elaborare la triste perdita di questa famiglia.

    • Mamme.it Sicuramente sono approcci e metodi che indubbiamente potrebbero aiutare ma valutando ogni singolo caso e non per tutti. Non so, sicuramente chi studia tutto questo lo fa con cognizione di causa e con lo scopo di alleviare questa sofferenza e renderla “meno traumatica” potrebbe funzionare come non potrebbe funzionare…

    • Anche perché questa è una pagina seguitissima da future mamme…. dovreste astenervi dal trattare certi temi…vista anche la vostra informazione sulla home., che cacchiarola c entra coi prodotti biologici l ambiente e la natura.? Bha!!!

    • Cristina scusa, pensi sia da segnalare una notizia riportata da altre testate giornalistiche, che racconta una maniera diversa di vivere il lutto perinatale? Ti prego, prima di fare commenti, ti invitiamo a leggere l’articolo.

    • Forse mi sono espressa in maniera un po’ colorita; ma non è il tipo di lettura che mi piace fare scorrendo la bacheca di facebook tutto qua. A volte si esagera nell’informazione. Se altre testate giornalistiche lo hanno pubblicato non è obbligatorio fare lo stesso. Ovviamente resta una mia opinione

    • ci spiace Livia per questo commento, che troviamo anche fuori luogo, visto il dolore di questa famiglia… Se avessi letto l’articolo siamo sicure che questo commento non sarebbe uscito.

    • L’ho letto l’articolo e non mi sembra che tenere un neonato morto 14 giorni in casa e accudirlo come fosse vivo, farsi fotografie e renderle anche pubbliche, perchè quella che avete mostrato è la foto di una neonata palesemente morta già da qualche tempo, sia terapeutico in alcun modo e considerato che la vostra pagina viene seguita anche da donne incinte penso proprio che ad essere fuori luogo siano l’articolo e la foto.

    • La bambina aveva una grave malformazione al cranio
      Pensi sia nata con il viso di una bambina normale?!
      Palesemente?! Ma cosa vuoi sapere tu??? La foto è stata scattata quando la bimba era ancora in vita
      Sai perché L Italia sta andando a puttane?
      Per colpa della gente come te