Addio ai glitter: vietati dal 15 ottobre per ridurre l’inquinamento da microplastiche

La nuova normativa europea contro l’inquinamento da microplastiche entra in vigore e dal 15 ottobre i glitter non saranno più in commercio. Addio quindi a make up con i celebri brillantini, ma anche a biglietti di auguri glitterati e molti altri prodotti.

L’Europa contro le microplastiche

Non tutti lo sanno ma i tanto amati brillantini contenuti in numerosi prodotti da make up sono realizzati con polimeri, ossia da particolari tipi di plastiche che hanno un impatto inquinante molto elevato. Le loro piccole dimensioni, infatti, sono la causa di un’elevata dispersione, rendendo questi brillantini complici degli elevati livelli di inquinamento da microplastiche che oggi si registrano nel mondo.

Per questo motivo la Comunità Europea, nella sua battaglia per il miglioramento della salute dell’ambiente, ha puntato il dito anche contro i glitter, che dal 15 ottobre saranno vietati: niente più biglietti di auguri luccicanti, quindi, nonché make up con brillantini. Ma i prodotti che dovranno cambiare la propria composizione sono tantissimi e comprendono creme per il corpo, resine, particolari detergenti, nonché basi di superfici per determinate attività sportive.

Bisogna però fare una precisazione: quando pensiamo alle microplastiche, pensiamo subito a quello che vediamo, i pezzettini trovati sulle spiagge o nel mare. Il fatto però è che le microplastiche possono essere davvero minuscole e derivanti da tantissime fonti. Per questo si distinguono in microplastiche primarie (cioè prodotte appositamente) e microplastiche secondarie (cioè derivanti dalla degradazione di altri oggetti come pneumatici, suole delle scarpe, bottiglie di plastica, tessuti sintetici). I glitter, che fanno parte delle microplastiche primarie, sono solo una infinitesima parte.

Per farvi un esempio, secondo le recenti stime le microplastiche secondarie rappresentano circa il 68-81% delle microplastiche presenti nell’oceano, mentre le primarie il 15-31%.

Brillantini: un elevato impatto inquinante

Si stima che i glitter contribuiscono in maniera rilevante all’inquinamento da microplastiche tanto che la loro eliminazione dai mercati darà un grosso contributo all’ambiente.

Infatti, le loro piccole dimensioni portano a una dispersione elevata, tanto che sono state trovate microplastiche non solo nelle profondità oceaniche, ma anche all’interno delle nuvole: questa scoperta ha fatto accendere un campanello d’allarme contro la loro pericolosità per la salute dell’ambiente e dell’uomo e della donna.

Ecco il commento di Virginijus Sinkevičius, commissario per l’Ambiente, gli oceani e la pesca UE:

Il divieto di aggiunta intenzionale di microplastiche risponde a una grave preoccupazione per l’ambiente e la salute delle persone. Le microplastiche sono presenti nei mari, nei fiumi e nel terreno, oltre che negli alimenti e nell’acqua potabile. Pur riguardando particelle molto piccole, la restrizione odierna rappresenta un grande passo verso la riduzione dell’inquinamento provocato dall’uomo

Lo scopo finale di questa direttiva europea è quindi quello di raggiungere una riduzione della dispersione di tali materiali inquinanti pari al 30% entro il 2030.

Boom di vendite

Gli amanti dei glitter, soprattutto chi ama il bricolage e i lavoretti con questi elementi luccicanti, hanno subito pensato di fare scorta dei vari articoli e infatti in alcuni paesi, in particolare in Germania, è stato registrato un boom di vendite degli articoli che a partire dal 15 ottobre saranno ritirati dal commercio.

In Regno Unito già nel 2018 sono stati messi al bando i glitter nei cosmetici e alcune scuole avevano già vietato le decorazioni natalizie con i glitter.

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