Bambini e epilessia: un semplice prelievo di sangue potrebbe aiutare la cura

Epilessia nei bambini, un prelievo di sangue rivela se la cura funziona

Da oggi potrebbe essere sufficiente un semplice prelievo di sangue per sapere se la cura per epilessia nei bambini funziona oppure no. Uno studio italiano condotto dall’Unimore (Università di Modena e Reggio Emilia) e pubblicato sulla prestigiosa rivista Neurology ha rilevato, infatti, che un prelievo venoso sarebbe sufficiente per scoprire la risposta positiva ai farmaci antiepilettici nei bambini affetti da epilessia.

Come si è arrivati alla scoperta scientifica

I ricercatori italiani dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con l’Azienda Ospedaliero-Universitaria e con l’AUSL di Modena, hanno condotto uno studio durato circa due anni su un campione di 114 bambini al di sotto dei 14 anni. La ricerca, finanziata dal Ministero della Salute, si è concentrata sullo studio dei livelli plasmatici di ghrelina e del suo derivato, des-acil ghrelina, ormoni in prevalenza prodotti dallo stomaco e conosciuti negli studi sperimentali per le loro proprietà antiepilettiche.

I ricercatori sono riusciti a dimostrare che i bambini che producono una maggiore quantità di ghrelina e des-acil ghrelina hanno una risposta ottimale ai farmaci antiepilettici. Gli studi dei ricercatori hanno, infatti, evidenziato che i livelli di ghrelina erano addirittura raddoppiati nei pazienti che rispondevano positivamente alla somministrazione farmaci.

Benefici e prospettive future per i bambini affetti da epilessia

Grazie a questa importante scoperta, basterà quindi un semplice e veloce prelievo di sangue per capire se la cura può produrre effetti benefici sul bambino malato, senza dover procedere per tentativi con farmaci spesso inefficaci. Il professor Giuseppe Biagini di Unimore, a proposito dello studio condotto, conferma: “Il risultato ottenuto fa ritenere che gli ormoni oggetto dello studio siano importanti per determinare una riduzione ottimale delle crisi epilettiche e, inoltre, che possano costituire un nuovo biomarcatore di risposta ai farmaci utilizzati per curare l’epilessia”.

Intanto l’Italia si conferma leader in Europa per la lotta all’epilessia infantile, con l’impianto del primo neurostimolatore contro le crisi epilettiche avvenuto su una bambina di 5 anni affetta da epilessia farmaco resistente. L’operazione è stata compiuta da un’equipe dell’Ospedale di Circolo di Varese e il neurostimolatore, di ultima generazione, dovrebbe ridurre l’impatto delle crisi epilettiche.

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