Bambini e nanna: come comportarsi in vacanza

I più piccoli amano l’estate perché è la stagione in cui le regole saltano, in modo particolare per quanto riguardo l’orario della nanna.

Gli specialisti danno il loro bene placido ma senza esagerare. Dormire le ore di sonno necessarie per ogni fascia di età è fondamentale per la salute del bambino.

No ai “tiratardi” frequenti

Scuole chiuse e genitori in ferie o, comunque, più rilassati. D’estate – fortunatamente – non si vive con l’orologio in mano e la routine si spezza. La spiaggia, le sagre di paese, il parco giochi, la pizza e poi il gelato.

Per i più piccoli della famiglia la stagione del solleone è una fucina di stimoli che li portano a alterare quell’equilibrio benefico tra sonno e veglia. È sicuramente positivo per ogni bambino vivere maggiormente la socialità e il contatto con i genitori spesso sacrificato perché si deve andare a letto presto ma, non bisogna esagerare.

Lo spiega il responsabile dei disturbi del sonno del San Raffaele di Milano, Luigi Ferini Strambi. Con le giornate più lunghe il bioritmo cambia ma tirare tardi non deve diventar un’abitudine.

Il bambino che non dorme le ore necessarie diventa irritabile e dimostra più fatica a concentrarsi.

Non meno di 16 ore di sonno giornaliere per i più piccoli

Grazie hanno uno studio approfondito dell’American Academy of Sleep Medicine sono state quantificate le ore di sonno al giorno – compreso il sonnellino – necessarie a seconda dell’età:

  • 16 ore per i neonati
  • 10-13 ore fino ai 5 anni
  • 9-12 ore nell’età scolare
  • 8-10 ore tra i 13 e i 18 anni

Questa ricerca scientifica americana ha messo in relazione la quantità di tempo che un bambino dorme con il suo stato di salute.

I dati emersi parlano chiaro, chi dorme meno risulta distratto, fatica ad apprendere e presenta un tendenza all’obesità e agli squilibri ormonali.

Se il dormire non a sufficienza diventa cronico, da adulti questi bambini potrebbero più facilmente sviluppare alcune patologie come malattie cardiache e depressione, oltre ad essere più esposti alle dipendenze.

Quando un bambino fa i “capricci” spesso non è una questione caratteriale. Durante il sonno risposano le aree anteriori del cervello che regolano le emozioni, perciò se il piccolo dorme poco è facile che durante la giornata si dimostri nervoso e irritabile.

Un ulteriore studio dell’University College di Londra ha dimostrato quanto i sonno incida nello sviluppo celebrale in modo particolare nel periodo critico della prima infanzia.

Mentre risposa il corpo del bambino rilascia leptina l’ormone che regola il senso di sazietà, altrimenti il piccolo sentirà la necessitò di mangiare di più e a ogni ora del giorno con inevitabile aumento del peso.

Quando andare a nanna in vacanza?

Non c’è dubbio, dormire – bene e a ogni stagione – è fondamentale per essere in salute. Ai genitori, dunque, l’arduo compito di regolare in modo intelligente le ore di riposo a quelle di veglia.

Il noto pedagogista Daniele Novara mette in guardia. Spesso si legge che bisogna lasciare liberi i bambini di decidere quando andare a dormire perché sono in grado di regolarsi da soli.

In realtà, fare le ore piccole non rappresenta un condizione benefica per la salute dei più piccoli. Ogni mamma e ogni papà, proprio durante il periodo di libertà estiva, hanno modo di comprendere l’orologio biologico dei proprio bambini e, in base a questo, costruire una tabella di orari sonno-veglia personalizzata.

In fondo si tratta di un processo naturale che si sviluppa con l’esperienza giornaliera, ad esempio chi si ritrova dei figli “gufetti” imparerà che prima di metterli a nanna è necessario tenerli lontano dagli stimoli.

Ciò che conta – sottolinea Luigi Ferini Strambi – è non costringere i bambini ad adattarsi agli orari degli adulti pur concedendo qualche strappo alla regola per un’estate all’insegna della serenità e del benessere.

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