Bambini e rischio annegamento: ecco perché è importante insegnare loro a nuotare

Durante l’estate sono diversi i casi riportati dai giornali e telegiornali di bambini che annegano accidentalmente al mare o in piscina. La frequenza di questi eventi è tale che l’annegamento risulta la terza causa di morte (dopo meningite e HIV) tra i bambini e i ragazzi di età inferiore ai 15 anni.

I bambini e il rischio di annegamento

Ciò si verifica essenzialmente perché i bambini non sanno nuotare o nuotano molto male, facendo diventare questa fascia d’età tra quelle a maggior rischio di annegamento. Già nel 2014 l’OMS aveva rilevato questo problema attraverso la pubblicazione del primo Rapporto mondiale sugli annegamenti.

Per annegamento muoiono ogni anno 360.000 persone e di queste oltre la metà non ha ancora compiuto 25 anni.

Secondo l’Istituto superiore di sanità in Italia si registrano annualmente oltre 400 morti per annegamento, con il numero più alto concentrato nella fascia adolescenziale, ossia tra i 15 e i 19 anni d’età. Questo fatto è in contrasto con i dati a livello mondiale, che registrano il maggior numero di decessi per annegamento nelle fasce d’età tra 1 e 4 anni.

La situazione in Italia

Il fatto che siano gli adolescenti a morire di più per annegamento in Italia si spiega con il fatto che nel nostro Paese soltanto il 30% dei bambini e dei ragazzi tra i 5 e i 18 anni d’età sa nuotare in modo almeno passabile. In caso di condizioni avverse, la percentuale scende ancora di più. Inoltre, solo il 10% è in grado di nuotare soltanto in piscina.

Proprio per questo motivo diversi pediatri hanno lanciato l’allarme sull’emergenza nuoto. Spesso è troppo tardi per insegnare a nuotare agli adolescenti, mentre è fondamentale insegnare a farlo ai bambini dai 4 ai 6 anni, così da innalzare il livello di sicurezza anche per gli anni futuri.

Le regole per la sicurezza in mare e in piscina

Il punto fondamentale per il decalogo di sicurezza per i bambini e contrastare il rischio di annegamento è incoraggiare corsi di nuoto con personale specializzato. Inoltre è fondamentale un continuo servizio di salvataggio ed evitare di lasciare i bambini sotto i 12 anni da soli.

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Per quanto il bagno in mare, ecco le 10 regole d’oro stilate dal sito della Socicietò Nazionale di Salvamento:

  1. Se non sai nuotare non entrare in acqua al di sopra della cintura. 
  2. Non entrare in acqua dopo una lunga esposizione al sole.
  3. Nuota sempre in coppia e mai da solo. E sempre nella zona riservata alla balneazione.
  4. Non continuare a nuotare quando sei stanco: mettiti sul dorso e riposa nuotando parallelamente alla costa.
  5. Evita di tuffarti quando non conosci il fondale. 
  6. Evita l’iperventilazione prima dell’apnea.
  7. Prendi il sole con moderazione, l’esposizione eccessiva provoca malattie della pelle.
  8. Attenzione alla Bandiera rossa, se le condizioni marine sono pericolose non entriamo in acqua.
  9. Non raccogliere siringhe o oggetti taglienti in spiaggia, segnalane la presenza al bagnino.
  10. Lascia gli animali marini liberi nel loro ambiente.

Qui sotto trovate le raccomandazioni per la sicurezza in piscina elaborate durante l’Osservatorio per una strategia Nazionale di Prevenzione degli Annegamenti, del Ministero della Salute.

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