Bielorussia: bimbo migrante muore di freddo al confine polacco

Un fatto gravissimo è accaduto nelle ultime ore al confine tra Polonia e Bielorussia: un bambino di appena un anno è morto di freddo e fame in una foresta, dove si trovava assieme ai genitori per cercare di entrare in Polonia. Questa tragedia contribuisce ad animare il dibattito circa le tensioni tra i due stati e le ripercussioni sulla vita e la salute dei migliaia di migranti, con l’Europa che cerca di evitare l’inizio di una vera e propria guerra.

Il bambino morto al confine: l’ennesima tragedia di questi giorni

I suoi genitori sono stati ritrovati feriti e malnutriti, mentre per il bambino non c’è stato nulla da fare: il freddo si è portato via l’ennesima creatura innocente vittima delle politiche di tensione messe in atto dalla Polonia al confine con la Bielorussia.

La famiglia era proveniente dalla Siria e, secondo quanto riportato dall’organizzazione Polish Emergency Medical Team, si trovava nella zona già da sei settimane, caratterizzate da temperature rigidissime e segnate dalla carenza di cibo: condizioni che sono diventate fatali per il piccolo di solo 1 anno.

Altri migranti sono stati salvati e trasferiti in un centro di accoglienza, dove hanno trovato cibo e vestiti nuovi. Una situazione che il presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, definisce straziante e che deve essere risolta quanto prima per evitare l’inizio di una vera e propria guerra.

Seguo le tragiche notizie dal confine tra Polonia e Bielorussia. È straziante vedere un bambino morire di freddo alle porte d’Europa. Lo sfruttamento dei migranti e dei richiedenti asilo deve cessare, la disumanità deve cessare.

Le tensioni tra Bielorussia e Polonia: una strada senza uscita

Da una parte, la Polonia si rifiuta di accogliere i migranti provenienti dalla Bielorussia. Dure le parole del primo ministro polacco che ha definito “interesse nazionale” il respingimento dei migranti al confine e ha invitato l’Europa a intervenire prima che si realizzi una vera e propria invasione. Non è da meno il presidente bielorusso Lukashenko, che dall’altra parte nulla sta facendo per interrompere o quantomeno rallentare il flusso migratorio.

Una situazione che l’Europa sta monitorando con grande interesse, cercando di intervenire per evitare l’ennesimo conflitto politico che mieterebbe vittime innocenti e si trasformerebbe in una vera e propria ecatombe migratoria.

La cancelleria tedesca Angela Merkel ha invitato il presidente Lukashenko a intervenire, per evitare tragedie come quella che ha colpito il bambino; anche il presidente Putin ha preso le distanze dal tentativo di mediazione europeo, accusando l’UE di speculare sulla situazione per interessi politici e personali.

Fonte immagine: Ansa/Belta

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