Bonus figli disabili: contributo per genitori disoccupati o monoreddito

Dal 1 febbraio fino al 31 marzo 2023 sarà possibile inoltrare all’INPS le domande per il contributo mensile previsto per i genitori disoccupati o monoreddito con figli disabili a carico.

È una delle agevolazioni per famiglie con figli disabili confermata per il 2023.

Bonus per figli disabili: requisiti e modalità di accesso

Per richiedere l’erogazione del contributo, occorre, prima di tutto, essere in possesso di alcuni requisiti fondamentali.
Il genitore richiedente dovrà presentare dichiarazione ISEE in corso di validità (oppure Dichiarazione Sostitutiva Unica precompilata) non superiore ai €3.000, dimostrare di essere privo di impiego (o con reddito da lavoro dipendente non superiore ai €8.145 annui o €4.800 da lavoro autonomo) oppure monoreddito (con unica fonte di reddito derivante da attività lavorativa).

Sarà inoltre necessario che l’altro genitore non faccia parte dello stesso nucleo familiare e che il richiedente coabiti stabilmente col figlio (con disabilità accertata almeno al 60%) in un comune italiano.

Le domande dovranno pervenire esclusivamente per via telematica, accedendo direttamente all’area riservata del portale INPS (mediante autenticazione SPID, carta di identità elettronica o Carta Nazionale dei Servizi) oppure tramite gli Istituti di Patronato o Contact Center (numero verde 803.164 da rete fissa, 06 164.164 da rete mobile).

Importi e modalità di erogazione del Bonus per figli disabili

Il contributo è cumulabile col Reddito di Cittadinanza e prevede tre diverse fasce di erogazione, in base al numero dei figli disabili a carico: fino a €150 per un solo figlio, €300 per due e fino a un massimo di €500 per tre o più figli.

Qualora le richieste superassero la disponibilità totale messa a disposizione, l’INPS darà priorità alle famiglie con figli con disabilità accertata più grave.

Una volta accettata la domanda, l’erogazione del contributo avverrà mensilmente tramite bonifico bancario, accredito su conto corrente, libretto postale o carta prepagata con IBAN (anche estera, purché appartenente all’area SEPA e intestata al richiedente stesso).
Il primo versamento comprenderà anche tutte le mensilità eventualmente maturate fino al momento di accettazione della domanda.

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