Bonus latte artificiale: cos’è e perché i pediatri lo criticano

Il bonus latte artificiale sarà erogato a partire dal 2020 a quelle mamme che non possono, per problemi di salute certificati, allattare al seno.

Bonus latte artificiale: cos’è e a chi è rivolto

Un emendamento alla Manovra fiscale per l’anno 2020 prevede un bonus per l’acquisto del latte artificiale. L’agevolazione sarà fruibile dalle mamme facenti parte di un nucleo familiare con ISEE inferiore a una determinata soglia e affette da patologie certificate che impediscono l’allattamento al seno.

I dettagli dei requisiti necessari per beneficiare del bonus, nonché i tempi e le modalità di erogazione dello stesso, saranno stabiliti in un decreto che il Ministero della Salute emanerà entro marzo 2020. Per ora si sa che il bonus avrà un ammontare massimo pari a 400 euro all’anno e sarà versato fino al compimento del 6° mese di età del neonato.

Nel bilancio dello Stato è stanziato un fondo per tale bonus pari a 2milioni di euro per il 2020 che saliranno 5milioni di euro per l’anno 2021.

Bonus latte artificiale: le critiche dei pediatri

Il bonus per il latte artificiale è stato prontamente bocciato dai pediatri e dagli “addetti ai lavori”, che hanno puntualizzato diverse criticità, sottolineando come un decreto di questo tipo possa disincentivare l’allattamento al seno.

Federdica Zanetto, Presidente dell’ACP (Associazione Culturale Pediatri) ha infatti dichiarato:

 Il provvedimento innalza il rischio di diminuire la diffusione dell’allattamento al seno, va contro le indicazioni di tutte le società scientifiche e dell’Oms, ed è in evidente contrasto con lo spirito del Codice internazionale sulla commercializzazione dei sostituti del latte materno.

La questione che è stata maggiormente sollevata è la risibilità dell’impatto che il bonus avrà sulle famiglie, perché le patologie inibenti l’allattamento al seno sono molto rare e questo non le renderebbe meritevoli di un provvedimento ad hoc.

IBFAN Italia, l’International Baby Food Action Network che si batte per la promozione dell’allattamento e dell’alimentazione infantile e ha scritto una lettera al ministero della Salute per criticare il bonus, in cui ha ricordato che un servizio di supporto economico alle madri che non allattano è già attivo:

In tutte quelle situazioni in cui l’allattamento sia OGGETTIVAMENTE e ASSOLUTAMENTE non praticabile (come ad esempio in caso di madre HIV positiva o di patologia congenita con controindicazione assoluta all’assunzione di latte come la galattosemia) la fornitura di sostituti del latte materno è garantita dal nostro servizio sanitario gratuitamente (D.M. 8 giugno 2001, che ha trovato applicazione in tutte le regioni).

Tra le altre considerazioni al bonus, spicca una critica non tanto legata all’introduzione del bonus per l’acquisto del latte artificiale, quanto al fatto che a tale provvedimento non se ne accompagni anche uno a sostegno dell’allattamento al seno, come l’agevolazione di 200 sterline di cui godranno 130 neo-mamme inglesi, grazie a un progetto pilota promosso dall’Università di Sheffield a sostegno dell’allattamento naturale.

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