‘C’é un Dio’: bimbo prodigio di 11 anni vuole dimostrare che Stephen Hawking aveva torto

Tutti conosciamo Stephen Hawking, il famoso matematico e astrofisico britannico che è conosciuto soprattutto per la sua teoria sui buchi neri e sull’origine dell’universo, ma in pochi sanno che un bambino statunitense di 11 anni è pronto a provare che invece il mondo è stato creato da Dio.

Il piccolo William, bimbo prodigio

Difficile da credere, ma per qualcuno scienza e fede possono andare d’accordo e collaborare per rispondere alle domande fondamentali che ognuno di noi si pone. Da dove veniamo? Esiste Dio? Chi ha creato il mondo? Stiamo parlando del bimbo prodigio William Maillis, classe 2009, nativo della Pennsylvania, che a soli 2 anni era capace di leggere, scrivere e fare addizioni. Educato secondo una solida fede cristiana, a soli 5 anni iniziò ad appassionarsi alla geometria e alle scienze, in particolar modo per provare attraverso un metodo razionale l’esistenza di Dio. Tutti nascono con dei talenti e il giovane William è sinceramente convinto di dovere la sua intelligenza a Dio, come un dono assegnatogli sin dalla nascita. Oggi ha 11 anni ed, essendosi appena laureato in fisica, diciamo che è sicuramente sulla buona strada per diventare un grande scienziato.

William crede che la scienza possa provare Dio

L’origine dell’universo è una questione da sempre dibattuta e che nei secoli è stata lasciata irrisolta anche dalle menti più brillanti. La religione vorrebbe assegnare la creazione del mondo a Dio, dogma che è stato più volte confutato da molti scienziati dichiaratamente laici, come Albert Einstein e Stephen Hawking. “Anziché credere che l’universo si sia creato da solo, a livello di logica ha molto più senso supporre che sia stato creato da qualcosa” ha dichiarato William Maillis. A rigor di logica, sostiene il piccolo genio, richiedere alla nostra mente di credere che Dio non esista e che tutto sia nato dal nulla è molto più impegnativo che pensare all’esistenza di un essere superiore che ci ha creato. Siamo ancora lontani però da una dimostrazione definitiva, ma il giovane fisico non si lascia intimorire dai grandi nomi e, animato da una solida fede, persegue l’arduo obiettivo che si è posto.

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