Chi l’ha detto che chi lavora da casa è una madre migliore di chi va in ufficio?

Partiamo da un concetto semplice, semplice quanto inoppugnabile: lavorare da casa è faticosissimo e no, non è la condizione lavorativa perfetta per una madre. Io, dallo scorso aprile, lavoro da casa come freelance, e vi posso dire (anche se, ne sono certa, molte di voi lo sapranno già) che gestire una professione lavorando in casa, magari con un bambino piccolo “tra i piedi” è tutt’altro che semplice. Inoltre va detto che, a differenza di quello che solitamente si tende a pensare, lavorare da casa non è sinonimo di fare la mamma a tempo pieno

Quindi, dicevamo, lavorare da casa non solo è faticosissimo per tutta una lunga serie di motivi, ma è tutt’altro che quella condizione perfetta e a lungo sognata che mette al riparo le mamme dai sempreverdi sensi di colpi. È vero, se si lavora da casa puoi (in parte) decidere del tuo tempo, ma se è vero che siamo appunto fisicamente a casa, è ugualmente vero che la nostra attività principale è quella di lavorare. Nei ritagli di tempo, la domenica mattina, la sera, dopo cena, mentre con una mano costruiamo una macchinina con i Lego o vestiamo una Barbie.

E sì, è vero anche che se c’è un’emergenza, un imprevisto siamo libere di chiudere il pc e di scappare all’asilo a riprendere un figlio con la febbre o di portarlo dal pediatra se sta male, ma è altrettanto vero che la scelta di una mamma che lavora “da casa” non deve essere intesa dai più come la scelta di “smettere di lavorare” e, queste pause “forzate” dal lavoro, non fanno di certo bene alla produttività di chi ha fatto questa scelta. Pause che, tra l’altro, ci costringono magari a lavorare oltre il consueto orario di lavoro quando i nostri figli si aspetterebbero coccole sul divano o le favole a letto.

A me lavorare da casa piace. Mi piace anche lavorare in un team, uscire di casa la mattina vestita e truccata e non con un pigiama ben nascosto sotto il cappotto. Mi piacciono entrambe le cose, ho fatto entrambe le cose, ma, in questo momento, è questa la mia scelta e mi va benissimo così.

Il punto, infatti, è che ho lavorato a lungo anche “fuori da casa”, in un ufficio, e posso affermare con una certa dimistichezza in materia che no, se lavori da casa non passi più tempo “di qualità” con i tuoi figli. Né che se lavori da casa se una madre più amorevole, presente, per dirla in parole semplici migliore, di una madre che lavora uscendo di casa tutte le sante mattine.

Sapete perché? Perché è vero che se si lavora da casa state si sta più con i propri figli, ma magari senza quella voglia di dedicarci a loro che prima, quando rientravo a casa la sera stremata, era il mio unico punto fermo. Il tempo, quando lavoravo in ufficio, era poco, ma dopo le otto esisteva solo lui, o quasi. Ora che sono una mamma che lavora “da casa” esisto io e il mio lavoro, anche dopo le otto di sera.

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