Come si fa a rendere felici i nostri bambini?

Quante volte ce lo siamo domandato? Quante volte ci siamo chieste se esistesse una formula magica, o semplicemente una ricetta, per rendere felici i nostri bambini?

Per capire che cosa li tenesse al riparo dalla tristezza, dal dolore, dai dispiaceri?

Quante volte abbiamo pensato che questa cosa della maternità non facesse per noi proprio per il fatto che non ci siamo sentite in grado di renderli felici i nostri figli?

Quante volte ci siamo dette che non ne eravamo in grado, ci siamo sentite madri imperfette e donne incomplete perché i nostri figli non sono sorridenti e gioiosi come vorremmo? Quante?

E quante volte ci abbiamo provato senza riuscirci, sbagliando pur pensando di fare bene, impegnandoci senza cogliere i risultati dei nostri sforzi?

Io ho fatto tutto questo tante, tantissime volte, negli ultimi cinque anni. Spesso mi sono incolpata del fatto che mio figlio non fosse felice a causa mia, perché io non mi sono mai sentita all’altezza di renderlo tale.

Poi pian piano ho capito. Ho capito che i nostri figli per essere felici hanno bisogno di cose semplici, che loro nascono per essere felici e che siamo noi ad “imbrigliarli” in schemi che tolgono loro la spensieratezza.

Sia chiaro: per me educare un figlio in maniera non dico severa ma almeno ferma è fondamentale, ma mi rendo conto che allo stesso tempo si fa sempre più fatica a capire che un bambino è fatto per correre, urlarsi, sudare e divertirsi. È la loro pulsione naturale.

È tutto ciò che li rende felice. Ciò che li fa sorridere, divertire, appagati.

Io sono la prima a chiedere a mio figlio di comportarsi come un adulto, di capire che alcuni comportamenti non sono adeguati ad alcune situazioni, di contenersi perché a me dà “fastidio“.

Lo faccio perché sono stanca, perché non mi fermo a pensare abbastanza, perché non è sempre facile ragionare “come un bambino”. Ma se fossimo in grado di farlo sapremmo esattamente cos’è che li rende felici i nostri figli.

Li rende felici essere lasciati liberi di fare i bambini e, allo stesso tempo, avere un po’, giusto un po’, del nostro prezioso tempo dedicato a loro. In esclusiva.

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