Con uno strumento musicale, i bambini imparano a crescere

Amadeus Mozart, Niccolò Paganini, Franz Schubert, Robert Schumann, Franz Listz, Uto Ughi…e la lista potrebbe continuare.

Sono tutti geni che hanno fatto la storia della musica mondiale, ma da cosa sono accomunati? Dal fatto di essere geni precoci. Hanno tutti iniziato a suonare, comporre, esibirsi, prima dei 10 anni, in un clima famigliare di incoraggiamento e approvazione.

Senza andare a cercare i casi estremi di talenti naturali, fuori dall’ordinario, iniziare a suonare uno strumento fin da piccoli fa bene a tutti i bambini. Vediamo perché.

Lo strumento musicale è un’estensione della mente ed è sempre il pensiero che guida il movimento delle mani o l’emissione del fiato. Attraverso la musica, i bambini sviluppano anche il coordinamento fisico e motorio e il pensiero sonoro, grazie alla voce e al ritmo. Si allenano concentrazione, memoria, pazienza e costanza e i bambini imparano un mezzo di comunicazione in più.

Non esiste un’età prefissata in cui iniziare a suonare, ma i setti anni sono propizi, perché è il periodo sensitivo della responsabilità, della costanza, dell’impegno. Attraverso la musica, il bambino diventerà una persona più attenta, concentrata e perseverante anche nella vita. Inoltre, dedicando un momento ogni giorno allo strumento, imparerà ad organizzare meglio il tempo e scandire la giornata secondo le priorità.

A partire dai tre anni, gli strumenti più idonei sono quelli a percussione, oltre a violino, chitarra e pianoforte. A partire dai 6/7 anni, si può proporre il violoncello e il contrabbasso (anche questi in misure “baby”). Per gli strumenti a fiato (ad eccezione del flauto dolce), è consigliabile aspettare i 9/12 anni perché richiedono una grande forza del respiro, una notevole pressione delle labbra e un uso particolare del diaframma. Inoltre, risulta poco pratico suonarli se si ha l’apparecchio per i denti e, alcuni strumenti di questa famiglia, hanno dimensioni e peso gestibili sono a partire da una certa età (fagotto, trombone, sassofoni, basso tuba,…).

Quindi, se un bambino mostra predisposizione, o lo richiede, va assolutamente assecondato proponendo uno strumento adatto all’età. La musica, infatti, forma il carattere, insegna la costanza, l’impegno, coltiva la passione e rafforza la personalità, perché aumenta la fiducia in se stessi e crea indipendenza. Comunicare attraverso la musica, è spesso un’arma contro la timidezza, un modo per sentirsi parte di un gruppo, e un ottimo mezzo per sfogarsi e liberare le idee.

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