Congedo parentale parzialmente indennizzato fino ai 12 anni di età: tutte le novità

In questi giorni dal Governo arrivano importanti novità per quanto riguarda il congedo parentale. Dal 13 agosto entrano in vigore le nuove regole che mirano migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita famigliare.

Si ampliano le possibilità previste per i lavoratori di entrambi i sessi di astenersi dal lavoro per prendersi cura della famiglia, che potrà essere richiesto fino ai 12 anni di età del proprio figlio, mentre i mesi di congedo con un indennizzo dello stipendio pari al 30% potranno essere aumentati da 6 a 9, con ulteriore aumento nel caso di genitori single.

Attraverso il Decreto Legislativo n. 150/2022 il Governo ha varato questi cambiamenti miranti soprattutto a tutelare i lavoratori neo genitori e garantire loro condizioni di vita migliorate.

Il nuovo congedo parentale

Il nuovo disegno di legge alla base del decreto legislativo approvato nei giorni scorsi dal Governo ha modificato le regole in merito ai congedi parentali. I mesi coperti da indennità passano infatti da 6 a 9, e in tale periodo ogni genitore lavoratore ha diritto al 30% della propria normale retribuzione.

Si toccano i 10 o 11 mesi di congedo per un periodo continuativo o frazionato qualora ci si trovi in situazioni nelle quali è presente un genitore single.

Il Ministero del Lavoro ha inoltre spostato dai 6 ai 12 anni l’età dei propri figli fino alla quale è possibile chiedere il congedo parentale con relativo indennizzo.

Gli obbiettivi del nuovo decreto

Le nuove disposizioni in tema di congedo parentale sono orientate e mosse dalla precisa volontà di migliorare i diritti dei lavoratori e dei genitori.

In linea con le direttive europee in tale campo anche il Governo italiano ha deciso infatti di puntare ad un netto e significativo miglioramento nella vita delle neo mamme e dei neo papà.

L’obbiettivo dichiarato dunque di questo progetto di legge è quello di garantire ad ogni genitore uno spazio e un tempo consono e concreto in compagnia dei propri neonati, non andando a creare ripercussioni negative di tipo economico e sociale sullo stipendio. Nella stessa direzione, andrà il prossimo provvedimento che interessa il congedo di paternità, aumentato a 10 giorni.

Il decreto prevede ulteriori specifiche disposizioni in casi in cui i figli presentino disabilità gravi, si siano verificate situazioni di gravidanze a rischio o per tutelare lavoratrici autonome e libere professioniste. Le suddette regole in tema di congedo parentale valgono anche per genitori affidatari o adottivi.

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