Contraccezione maschile: nuovi studi confermano l’efficacia della pillola per uomini

La versione maschile della classica pillola anticoncezionale femminile, da qualcuno ribattezzata “pillolo”, sembra essere sempre più vicino all’ingresso ufficiale nel mondo dei contraccettivi.

Gli studi: sta davvero per arrivare la pillola maschile?

L’introduzione di un contraccettivo maschile da assumere come una semplice compressa rappresenterebbe una vera innovazione nel panorama della prevenzione delle gravidanze indesiderate perché, sino ad oggi, le uniche possibilità sul fronte maschile sono legate o all’utilizzo del preservativo o alla più drastica vasectomia.

Questa notizia è da qualche anno nell’aria, ma sino a poche settimane fa appariva quasi come un miraggio o un sogno di molte donne più che come una realtà.

In questi anni si parlava molto della sperimentazione di ben 2 pillole maschili presentate al congresso annuale della Endocrine Society. Queste pillole sarebbero in grado di ridurre il testosterone negli uomini senza provocare, di contro, effetti collaterali di rilievo. Questa efficacia sarebbe stata confermata dall’Endocrine Society, un’organizzazione medica che raggruppa al suo interno più di 18.000 esperti di endocrinologia a livello mondiale : ha confermato nero su bianco l’efficacia ormai certa di ben 2 pillole contraccettive maschili sperimentali (DMAU e 11β-MNTDC).

A queste ricerche, si aggiungono i progressi del team dell’Università del Minnesota, che ha iniziato attualmente la sperimentazione sull’uomo della pillola YCT-529. Dopo questa fase degli studi, potrebbe arrivare effettivamente sul mercato.

Le basi della ricerca scientifica sulla pillola maschile

Le prime sperimentazioni, portate avanti dal prestigioso istituto statunitense Contraceptive Development Program dell’Eunice Kennedy Shriver National Institute of Child Health and Human Development, sono state condotte con il metodo classico dell’alternanza di soggetti a cui è stato somministrato il farmaco contenente i principi attivi ed altri a cui è stato somministrato invece il placebo.

I risultati emersi analizzando il livello del testosterone in entrambi i soggetti confermano l’efficacia della pillola: dopo 7 giorni il livello di testosterone in chi aveva assunto la pillola con il principio attivo era infatti notevolmente più basso.

I due farmaci che compongono le prime versioni del pillolo (DMAU e 11β-MNTDC) agiscono con un meccanismo molto simile a quello dei contraccettivi femminili: l’ormone androgeno e quello progestinico limitano la produzione di testosterone da parte dell’organismo maschile, riducendo così la fertilità.

Vantaggi e svantaggi della pillola contraccettiva per uomini

Il principio base di funzionamento del pillolo è molto semplice: meno testosterone corrisponde a minor produzione di sperma e, di conseguenza, una riduzione delle possibilità di incorrere in gravidanze indesiderate.

Questo comporta però alcuni effetti collaterali come un sensibile calo del desiderio, qualche difficoltà a raggiungere facilmente l’erezione e successivamente l’eiaculazione e, in alcuni casi, il pillolo può avere anche qualche ripercussione non strettamente legata alla sfera sessuale come sbalzi di umore e un’alterazione della massa muscolare.

Per ovviare a questi disagi l’Endocrine Society ha confermato che è necessario integrare l’assunzione di bassi livelli di testosterone con iniezioni o applicazioni in gel per bilanciare l’effetto del pillolo (in questo caso si evita la produzione di spermatozoi, ma si compensano gli effetti collaterali del pillolo).

Gli uomini coinvolti nella sperimentazione non hanno evidenziato effetti collaterali ingestibili (ricordiamo che anche la pillola femminile ha una serie di controindicazioni non trascurabili) e il 75% si è dimostrato propenso a continuare l’assunzione anche dopo la fine del periodo di test.

La nuova frontiera: la pillola maschile senza ormoni (ed effetti collaterali rilevanti)

È a questo punto che si inserisce la nuova ricerca americana, per riuscire a sviluppare un contraccettivo maschile che sia privo di ormoni e di effetti collaterali rilevanti.

Secondo i primi test, il principio attivo del farmaco YCT-529 riuscirebbe a bloccare la produzione di spermatozoi senza provocare alterazioni ormonali. Questi primi risultati sono frutto degli studi clinici su topi e scimmie. (La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Communications)

In ogni caso, l’impatto sulla fertilità maschile sembrerebbe perfettamente reversibile e al momento non sono stati rilevati effetti collaterali, né a livello fisico né a livello comportamentale.

Un nuovo futuro per la contraccezione maschile

L’introduzione della pillola anticoncezionale maschile e la sua accettazione sul mercato aprirebbero le porte ad uno scenario completamente nuovo nell’ambito del controllo delle gravidanze indesiderate: la contraccezione maschile sino ad oggi è stata affidata al del preservativo che, pur essendo il metodo più sicuro per proteggersi anche dalle malattie veneree, ha di contro il fatto di essere comunque un elemento non sempre apprezzato perché riduce il contatto fisico tra i partner.

Il video della settimana

Lascia una risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *