Corea del Sud: le linee guida shock per le donne incinta

Una notizia shock da Seoul, pubblicate le linee guida per le donne incinte. Il contenuto riporta la parità di genere indietro di almeno 50 anni perché il fulcro principale del documento è un vademecum su come rendere felice il proprio marito, mentre si aspetta un bambino.

Le linee guida per le donne incinte

Il governo di Seoul incentra le linee guida per le donne incinte sul pulire la casa e il curare il proprio aspetto. La notizia rimbalza da una parte all’altra del pianeta, destando stupore e sconcerto soprattutto in occidente. Il New York Times riporta il documento sollevando critiche e perplessità sul suo contenuto. Nel nostro Paese si discute ancora molto su come rendere sempre più egualitario il rapporto tra uomo e donna. L’articolo 29 della Costituzione sottolinea l’uguaglianza morale e giuridica dei coniugi, mentre l’articolo 37 enuncia la parità tra lavoratori e lavoratrici, ma molto ancora si può e si deve fare per rendere più attiva la partecipazione degli uomini all’interno della famiglia.

È però un dato incontestabile però che in Occidente è stato fatto molto per attuare un cambiamento culturale e normativo teso a rendere più moderno il rapporto con il partner. Al contrario tra i consigli dispensati alle donne dal governo di Seoul c’è quello di lasciare piatti già pronti in cucina prima di andare a partorire, in modo da non far mancare nulla al proprio marito. Nulla sulla collaborazione di mariti e compagni che, quindi continuano ad essere trattati come soggetti da venerare, più che da amare. Non c’è alcun cenno alla condivisione degli impegni che quindi, gravano interamente sulle donne. Lo sdegno è stato talmente forte ed evidente che alcuni responsabili delle sanità coreana si sono sentiti in dovere di inviare un’email al New York Times per autodenunciare la proprie mancanze. Questi infatti, potevano fare gli opportuni controlli e apportare le modifiche necessarie a rendere più utili e moderne le linee guida per le donne incinte.

La dura realtà delle donne coreane

La prima pubblicazione del documento risale al 2019. Da allora sono state raccolte 23 mila firme attraverso una petizione online per ottenere una completa revisione delle linee guida. Per ora purtroppo c’è stata solo qualche cambiamento che la lasciato inalterato il messaggio maschilista ed arretrato. Il dottor Kim Jae-yean, presidente dell’Associazione coreana di ostetricia e ginecologia ha sottolineato l’importanza di offrire consigli utili alle donne che si preparano a partorire e si è pertanto, dissociato dal documento. Continuano a girare sul web attraverso screenshot i contenuti più riprovevoli ed eclatanti. Tra questi c’è la raccomandazione di tenere pulito il frigo e a lasciare tutto in ordine prima di recarsi a partorire per evitare di mettere a disagio il marito e gli eventuali altri figli. I consigli sulla cura personale delle donne danno poi, un colpo di grazia ad ogni idea di rispetto. Gli esperti coreano consigliano di appendere bene in mostra un abito di piccola taglia per essere motivate a perdere presto peso al rientro dal parto. Non un cenno quindi, ai tempi personali ed insindacabili di una donna per riappropriarsi del proprio peso forma, o meglio nessuna libertà nel volere decidere se intraprendere una dieta per smaltire i chili acquistati in gravidanza. In Corea le donne guadagnano a parità di impegno, il 40% in meno degli uomini e le donne che smettono di lavorare quando diventano mamme sono ancora troppe. Queste linee guida si inseriscono quindi, in un contesto difficile in cui la battaglia per una parità di genere sembra ancora lontana dal portare alcun risultato. Secondo alcuni l’obiettivo del governo coreano era quello di fare crescere la natalità nel Paese che, infatti nel 2020 registra un calo delle nascite pari al 10,5%. Resta la delusione per le donne che stanno combattendo per avere un ruolo più decisivo in famiglia e nella società.

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