Covid e bambini, casi in aumento con Omicron, ecco perché

Stiamo già imparando a convivere con l’ultima variante del coronavirus, ovvero la variante Omicron. Stiamo avendo a che fare con una contagiosità estremamente alta, che ha fatto schizzare l’indice R0 della variante Omicron (cioè il numero di persone che un positivo è mediamente in grado di contagiare) intorno a 10. Tuttavia, almeno al momento, la variante Omicron sembra implicare in percentuale un minore numero di ospedalizzazioni e terapie intensive.

Ma ciò che desta maggiore preoccupazione è il fatto che, stando a ciò che dimostrano i dati in possesso dell’Istituto Superiore di Sanità, la variante Omicron sta circolando tra bambini e adolescenti in modo molto maggiore rispetto a quanto avveniva con i ceppi precedenti del coronavirus.

Quanto è contagiosa la variante Omicron nei bambini?

L’Istituto Superiore di Sanità riporta che, nell’ultima settimana dell’anno ormai trascorso, un positivo su quattro ha un’età inferiore ai 20 anni. Più nello specifico, la metà di questi soggetti contagiati rientra nella fascia d’età compresa tra i 6 e gli 11 anni.

I bimbi compresi in questa fascia, dunque, sembrerebbero i più suscettibili al contagio all’interno della popolazione under-20. Rispetto al mese precedente c’è stato un significativo aumento dell’incidenza del contagio nei bambini, e altro dato che desta particolare preoccupazione è anche l’incidenza nei bambini sotto i 10 anni, che ha raggiunto i 250 casi di Covid ogni centomila abitanti (di ogni età).

Fonte : ISS – Monitoraggio del rischio aggiornato al 31 dicembre 2021

Quali sono i rischi della variante Omicron nei bambini?

Fortunatamente, però, i rischi per la salute nel caso in cui un bambino venga contagiato sono molto minori rispetto ai rischi che possono patire soggetti fragili e anziani. Va detto però che questi rischi non sono pari a zero.

Anche a causa della variante Omicron molto più contagiosa, i contagi tra i bambini sono in netto aumento dall’inizio del 2021. Questo aumento si è reso più marcato nella seconda metà dell’anno, a partire dall’estate. Ma quali sono i bimbi a maggior rischio di sviluppare una forma grave? Secondo il Centro Europeo per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie (ECDC) il rischio maggiore si ritrova nei neonati di 0-2 mesi.

Il problema è proprio che i bambini sotto i 12, anche per assenza di copertura vaccinale, rischiano di manifestare una sindrome da long-covid, ovvero la Sindrome Infiammatoria Multisistemica – Covid (chiamata Mis-C), che può portare a conseguenze severe ed eventualmente nuove ospedalizzazioni.

Perché con la variante Omicron i casi nei bambini sono in aumento?

Al momento non è ancora possibile dare risposte certe a questa impennata di contagi nella popolazione di bambini e adolescenti, tuttavia, secondo la Società Italiana di Pediatria, la risposta va cercata nel fatto che il numero di bambini vaccinati è ancora troppo basso e si assesta ad appena il 10% mentre, per quanto riguarda gli adolescenti, molti di loro non hanno ancora ricevuto la terza dose.

Per questo motivo secondo i pediatri è essenziale che, al fine di prevenire la malattia da coronavirus nei bambini, i genitori comprendano il concetto che il vaccino è efficace e sicuro anche nei bambini, nei quali gli effetti collaterali risultano minimi e rari.

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