“Prima di dire che mia figlia è viziata ascoltate la sua storia!”

A volte le cose non sono come sembrano: e la storia che Kelly Dirkes ha postato sul suo profilo di FB c’è lo spiega in modo forte e indimenticabile.

Era andata a fare la spesa, con la sua bimba portata in una fascia. E una donna l’aveva etichettata come viziata, affermando che non sarebbe mai stata indipendente.

Ma non sapeva, racconta Kelly, che la sua bambina aveva trascorso i primi dieci mesi della sua vita in un orfanotrofio, dentro una culla in metallo, terrorizzata da tutto quello che la circondava. Che era abituata a stare sveglia e in silenzio nella culla, perché aveva imparato che anche piangendo nessuno sarebbe arrivato.

Che, circonda dall’affetto della sua famiglia, lotta per essere indipendente e superare l’ansia e il trauma del non sentirsi mai al sicuro.

E aggiunge che “viziare” la sua bambina al momento è il compito più importante della sua vita, e continuerà a farlo fino a quando sua figlia capirà finalmente che è al sicuro ed è amata.

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