Donatori di coccole per neonati: chi sono e come diventarlo

I donatori di coccole sono una figura di supporto presente soprattutto nei reparti di neonatologia per dare affetto ai piccoli attraverso carezze e abbracci.
Queste dolci attenzioni vengono rivolte soprattutto a quei neonati la cui madre non può per vari motivi essere presente per stare loro vicino.

Dopo lo stop della pandemia i donatori di coccole tornano al lavoro

Il virus da un lato ha dato un freno alla loro presenza in ospedale, ma dopo l’avvento delle misure preventive ha anche favorito l’intervento di queste figure così importanti che riescono a supplire a quei momenti di coccole che per i neonati sono estremamente importanti, soprattutto per la crescita e lo sviluppo intellettivo.

I donatori di coccole sono presenti in tutta Italia in particolare nei reparti della TIN (Terapia Intensiva Neonatale), dove di solito si trovano i neonati prematuri, che hanno bisogno di cure per poter recuperare il peso e ottimizzare le funzioni vitali.

In questi casi i “coccolatori” sono provvidenziali perché secondo diverse ricerche scientifiche possono, attraverso la loro presenza discreta e la carica di tenerezza, rinforzare il loro sistema immunitario e aiutarli ad accelerare il recupero.
I volontari donatori di coccole sono soprattutto donne, ma ci sono anche alcuni uomini consapevoli del loro ruolo di dispensatori d’amore che può aiutare questi piccoli a superare il trauma della nascita e anche quello della lontananza dalla madre.

L’importanza delle coccole per i neonati

Grazie alle coccole, alle carezze, agli abbracci è noto che il cervello dei neonati viene stimolato nel secernere un ormone come la serotonina, che è alla base di un miglioramento generale dell’umore anche negli adulti.

Proprio riguardo alla loro importanza per i piccoli uno studio condotti da alcuni ricercatori negli Stati Uniti presso il Nathan Kline Institute, ha confermato quanto influenzino anche il buono stato di salute psicofisica.

Lo stesso ormone della serotonina, infatti, è determinante nello sviluppo cerebrale e quindi nel favorire capacità psicoattitudinali ottimali per tutta la vita dei piccoli.

È risaputo come le coccole stesse della madre aumentano in modo esponenziale la produzione di serotonina, nota anche come “ormone della felicità”, per cui i bambini provano un profondo senso di appagamento, benessere e soddisfazione dei loro bisogni primari di contatto fisico.

I coccolatori riescono nell’intento di mantenere alta la produzione di questo ormone che è fondamentale nelle prime fasi della vita.

Come diventare donatori di coccole

L’importanza delle cure amorevoli dei donatori di coccole è diffusa naturalmente anche oltre oceano, dove queste figure operano allo stesso modo.
In Italia sono riuniti in cooperative di volontari a livello regionale e si avvicendano nella loro encomiabile attività di donare gratuitamente affetto a questi esserini che si trovano in momentanee situazioni di difficoltà.

La loro presenza, infatti, è richiesta anche nei casi più tristi in cui i bambini restano senza mamma per vari motivi, dalla malattia all’abbandono.

Anche in questi delicati frangenti intervengono loro, soprattutto figure femminili, che sanno di portare sollievo e conforto non solo ai neonati, ma ai bambini più grandi e alle loro famiglie.

Per diventare donatori di coccole bisogna partecipare a un corso di formazione dove infermieri, medici, educatori e psicologi daranno direttive e consigli su come svolgere al meglio questo compito.

A questo si aggiunge la dovuta preparazione sulle nozioni di sicurezza, l’idoneità constatata da esperti tramite un colloquio e la verifica di un buono stato di salute con visite mediche mirate.

Sono diverse le associazioni a cui rivolgersi per avere tutte le informazioni del caso e cimentarsi in questa avventura che vede persone di ogni estrazione sociale dedicare il proprio tempo libero per una buona causa:

  • Donatori di Coccole Odv
  • Le coccole di mamma Irene
  • I bambini Dharma
  • La prima coccola
  • Associazione Cucciolo

Si tratta di un’esperienza che ha molto da insegnare a livello umano e permette a chi lo desidera di dare tutto l’amore di cui è capace a questi neonati.

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4 commenti

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  1. Pavia/esistono associazioni e dove si possono fare i corsi di formazione. Purtroppo collegandomi al sito del policlinico s Matteo a Pavia non ho trovato nulla. Grazie