Se la donna diventa mamma, ma l’uomo non diventa padre

Ha dato alla luce la propria figlia e si è subito sentita madre, ma il marito ha faticato a sentirsi padre: stringere tra le braccia la piccola non è stato sufficiente per calarsi immediatamente nel nuovo ruolo. Il racconto della blogger Janavhi non è una “storia estrema”, ma racconta piuttosto l’incapacità all’interno della coppia di comprendere i rispettivi turbamenti provocati dalla nascita di un figlio.

Quanto tempo si impiega per sentirsi genitori?

Janavhi è diventata mamma, ma suo marito, per motivi di lavoro, si reca in ospedale 12 ore dopo il parto. Malgrado l’uomo fosse apparentemente contento, quando la moglie gli ha chiesto come si sentisse, ha esitato a rispondere; poi ha detto: “Onestamente ancora non ci credo che si tratti di mia figlia”. Per qualche minuto la donna è rimasta in silenzio, faticando a comprendere le parole del proprio marito.

I successivi due mesi Janavhi li ha trascorsi con la propria madre, mentre il marito è rientrato a lavoro. A due settimane dal parto la donna, privata del sonno, ancora sofferente per i punti e le ferite, faticava a chiamare il proprio marito, nei confronti del quale provava una sorta di risentimento. L’uomo, infatti, continuava a condurre la propria vita e a portare avanti il lavoro, mentre lei stava affrontando da sola tutti i nuovi problemi che il diventare genitori comporta.

Diventare genitori: l’importanza di dare tempo al tempo

Quando si è ricongiunta la famiglia, tuttavia, le cose hanno cominciato ad andare meglio. Guardarsi negli occhi e viversi nella quotidianità, infatti, sono fondamentali per ricostruire l’armonia familiare.

Alla luce del proprio vissuto la blogger ha così messo a disposizione delle neomamme alcuni consigli fondamentali:

  1. Vostro marito non diventa padre nel giro di un giorno: dategli tempo!
  2. Vostro marito desidera aiutarvi col cuore, ma spesso non sa come fare: aiutatelo ad aiutarvi!
  3. Sappiate che gli uomini sono molto spaventati dalla paternità.
  4. La comunicazione e la pazienza sono l’arma vincente per risolvere qualsiasi problema.

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22 commenti

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  1. Non è solo colpa dei papà, dipende anche dalla mamma, ci sono donne che non coinvolgono il papà perché vogliono fare tutto da se e poi si lamentano se i figli non vogliono stare con il papà, quindi non è una questione di tempo x il papà, è una questione di maturità di coppia e di senso di famiglia

  2. Potrei scrivere un libro su questo argomento! Mi limito (per esperienza) solo a dire che un padre spesso lo è solo sullo stato di famiglia! Sbagliamo noi donne ad illuderci che siano pronti.

  3. A me è successo .E stato un incubo .sia per me è il bimbo .mio marito era felicissimo quando è nato il piccolo ,poi arrivati al 5 mese e cambiato in maniera brutale .no che mi picchiava ,ma con le parole e il bimbo non lo guardava neanche , infatti il piccolo ad un certo punto quando vedeva il papà piangeva .mio marito già messo 1 anno e mezzo per capire che era un padre , ….😯

  4. Al mio ex quando chiedevano come si sentiva a diventare padre rispondeva che non lo sapeva e che aspettava l’imprinting 😡😡😡 e adesso che la bimba ha passato i 2 anni e mezzo chiede ancora tempo per imparare a fare il padre😨
    Genitori si nasce avendolo nel sangue parliamoci chiaro, puoi metterci tutto l’impegno che vuoi ma se non sei adatto non lo sei e basta

  5. Dategli tempo, aiutatelo a capire come aiutarvi… ma dai, basta con queste tutele. A noi chi ci pensa? Diventiamo mamme da un minuto all’altro e spesso ci ritroviamo sole ad affrontare questa nuova esperienza, questa nuova vita. Sfinite dalle notti insonni, dalle poppate e molte volte pure doloranti e spaventate.
    E poverini loro che si sentono messi da parte, trascurati. Ma vi prego. Già ci troviamo alle prese con un neonato, dobbiamo davvero ritrovarcene due, di bambini? Ma che scuse sono?!
    Si trovano catapultati in una cosa nuova tanto quanto noi. Perché a loro è concesso il tempo (accompagnato dalla nostra comprensione e attenzione) e a noi no?
    E che palle, dai! Basta con queste ipocrite tutele.

  6. A me paiono tutte giustificazioni. Avere un figlio sconvolge la vita della donna e quella dell’uomo. Siamo diversi per natura,ma la consapevolezza.di diventare genitori andrebbe maturata prima…insieme alla voglia di fare famiglia. Non è un gioco,è un evento importante all’interno.di.una coppia che richiede maturità e capacità di ritrovare insieme equilibri che cambiano.
    Penso che chi “non si sente padre” probabilmente anche prima di avere un figlio aveva qualche tassello da sistemare.
    Vogliam parlare delle mamme che non fanno fare niente ai papà.o.che li criticano di continuo?o degli uomini che si dichiarano.sempre troppo stanchi per potersi occupare della prole (e della casa….ecc…). Scegliamo il compagno,il marito….sarebbe il caso di fare scelte mature,soprattutto prima.di “giocare” a fare i genitori.

    • Concordo, e anche trovo assurdo, ma va molto di moda, che la tua personale esperienza debba essere sicuramente quella di tutti, per cui ti senti di elargire “saggi” consigli.

  7. Mah… non basta quando abbiamo da affrontare appena si torna dal ospedale con il nascituro… bisogna fare terapia anche al marito….. nei nove mesi di gravidanza bisogna che si prepari psicologicamente anche lui non solo la futura mamma…. documentarsi sul internet chiedere tra gli amici diventati già papà come funziona la cosa per dire così… non che noi tutte rinco dobbiamo pensare anche a loro…