Figli con due mamme o due papà, a Milano stop alle registrazioni: ecco cosa cambia

La notizia che ha scosso l’opinione pubblica, in queste ore, riguarda la decisione da parte del governo, di non registrare, nell’atto di nascita, i genitori omosessuali, bensì verrà effettuata solo la registrazione del genitore biologico del bambino.

Il Comune di Milano si è visto, così, costretto a interrompere le registrazioni dei genitori non biologici di bambini che hanno due mamme o due papà, provocando reazioni differenti da parte di politici e cittadini.

Figli di coppie omogenitoriali: ecco cosa cambia

In particolare, non sarà più riconosciuto il ruolo genitoriale per tutte le coppie di uomini e di donne che, hanno scelto di diventare genitori mediante fecondazione eterologa effettuata all’estero o la cosiddetta maternità surrogata, che vengono svolte presso nazioni estere. La legge italiana non consente la possibilità di avviare una gravidanza secondo queste modalità ed è per questo che molte coppie omosessuali sono costrette a rivolgersi all’estero, per poi concludere il momento del parto in Italia.

In questi casi, dunque, nel certificato di nascita del bambino, non saranno più registrati i nomi di entrambi i genitori dello stesso sesso, come avveniva, proprio a Milano, pur non essendoci una normativa ben definita per tali riconoscimenti.

Doppio passo indietro per le famiglie arcobaleno

Il sindaco del Comune Milano, Beppe Sala, a seguito della circolare ricevuta dalla Prefettura, ha dato comunicazione della notizia, la quale, come ha lui stesso espresso, segna un radicale passo indietro rispetto alle conquiste riguardanti la parità dei diritti concessi alle famiglie omosessuali.

Milano, infatti, era una delle poche città che, rispetto ad altre realtà comunali del territorio nazionale, garantiva la registrazione di entrambi i genitori non biologici, perciò lo stop ricevuto segna un momento difficile da gestire. Nonostante tale decisione politica, i certificati già registrati, presso il Comune di Milano, manterranno la loro validità.

La presidente dell’associazione Famiglie Arcobaleno, Alessia Crocini ha dichiarato: «Questa notizia fa tristemente coppia con la decisione del governo italiano di bocciare anche la possibilità di un Certificato europeo di filiazione». In Commissione Europea era infatti stato lanciata la proposta di istituire un Certificato europeo di filiazione, per riconoscere in tutto il territorio dell’Unione Europa i genitori di un minore anche se fossero coppie dello stesso sesso.

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