Foto dei minori sul web: la battaglia del Codacons contro i vip

Al giorno d’oggi sempre più spesso personaggi famosi e noti influencer postano sulle social media scatti e video dei propri figli (neonati, bambini, adolescenti) presumibilmente per fini esibizionistici e di lucro, senza adottare alcuna restrizione, noncuranti delle normative vigenti e dei papabili rischi a cui sono esposti i minori. L’associazione Codacons, impegnata nella difesa dell’ambiente e nella tutela dei diritti degli utenti e dei consumatori, ha intrapreso una nuova battaglia legale, contro coloro i quali pubblicano le foto di figli minorenni sulle proprie pagine social, in particolar modo Facebook e Instagram.

Violazione di leggi nazionali ed internazionali.

Il Codacons ha stilato ed inoltrato un esposto alla Procura della Repubblica e al Garante della Privacy e a quello dell’Infanzia, con un allegato contenente centinaia di foto di minori provenienti da Instagram in situazioni inadeguate ed ambigue, anche seminudi ed in momenti di intimità con i genitori, chiedendo la verifica di presumibili responsabilità e violazioni ed il successivo sequestro dei contenuti pubblicati soprattutto sulle piattaforme Facebook e Instagram, in quanto violano numerose leggi nazionali ed internazionali, come ad esempio: l’Art. 10 del Codice Civile, circa l’abuso dell’immagine altrui; gli Artt. 4, 7, 8, 145 del Decreto Legislativo 196/03 circa la salvaguardia della protezione dei dati personali; gli Articoli 1 e 16 della Convenzione di New York del 1989 (ratificata dall’ Italia con Legge 176/91); l’Art. 8 delle Regole di Pechino circa la tutela della vita privata.
Inoltre, la Codacons, tramite una lettera, ha chiesto al social network Facebook di sospendere la possibilità di pubblicare foto ritraenti minori.

Fare i conti con contenuti impropri

Come spiegano diversi psicoanalisti che si sono espressi sull’argomento, una volta cresciuti ed introdotti nel mondo dei social network, questi bambini si ritrovano a fare i conti con dei contenuti digitali pubblicati impropriamente dai propri genitori nel corso della loro infanzia, quando i minori non erano ancora capaci di esprimersi a riguardo. Tutto ciò crea un’identità totalmente sconosciuta al ragazzo, ma creata esclusivamente dai propri genitori per motivi di esibizionismo e lucro.

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