Dal 2019 in Francia scuola dell’obbligo già dai 3 anni

In Francia la scuola dell’obbligo comincerà a 3 anni invece che a 6, in modo da rendere obbligatoria anche la scuola dell’infanzia. La proposta di legge è già stata approvata ed entrerà in vigore a partire dal 2019.

Scuola dell’obbligo a partire dai 3 anni

In Francia dal 2019 la scuola dell’obbligo comincerà a 3 anni, rendendo di fatto obbligatoria per tutti i bambini la frequentazione della scuola materna. In Francia già il 97% dei bambini risulta iscritto alla scuola dell’infanzia, per cui questo provvedimento dovrebbe interessare poco più di 25.000 bambini.

L’abbassamento dell’età in cui la scolarizzazione diventa obbligatoria non è però solo simbolico, visti i numeri, ma punta ad un maggiore riconoscimento della scuola materna, che non deve essere vista solo come propedeutica alle elementari ma guadagnare una propria dignità e autonomia.

La situazione della scolarizzazione in Italia

In Italia i numeri sono leggermente inferiori, visto che il 90% dei nostri piccoli risulta già scolarizzato dai 3 anni d’età, secondo il tasso d’istruzione presentato dalle statistiche del 2014. A frequentare il nido sono invece solo il 20% dei bambini italiani.

L’età prescolare, fra gli 0 e i 5 anni, è quella in cui i bambini apprendono meglio e più in fretta, per cui anche in Italia si sta pensando di abbassare la soglia della scuola dell’obbligo. Una proposta simile è stata avanzata dalla senatrice Francesca Puglisi. Nel nostro Paese la materna non è diventata obbligatoria, ma ha ricevuto nuovi stanziamenti ed incentivi statali.

Gli obiettivi italiani sono al momento di raggiungere il 33% di bambini iscritti al nido, con un asilo pubblico almeno nel 75% dei Comuni Italiani. Lo Stat per il momento ha già investito 209 milioni di euro per un progetto che punta anche a coordinare i programmi di asili nido e scuole materne, in un’ottica di continuità dell’apprendimento fin dalla più tenera età, la diminuzione delle rette, in modo da permettere un maggiore accesso ai nidi alle fasce di popolazione svantaggiate, e una migliore e continua formazione degli insegnanti dei nidi e delle scuole dell’infanzia.

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24 commenti

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  1. I bambini di oggi sono molto stimolati ed hanno esigenza di integrarsi scoprire imparare giocando….anche prima dei 3 anni mia figlia ha iniziato la primavera ad ottobre e il corso di inglese ed è entusiasta di entrambi ❤

  2. Io vivo in spagna e qui e’ gia’ cosi e io trovo sia davvero bello.mia figlia a imparato un sacco di cose che io a casa con lo stress e la stanchezza di fine giornata nn avrei potuto insegnarle cosi bene e lei orgogliosa di mostrarmi ogni gg i suoi progressi,anche a livello di abitudine della quotidianita’

  3. Ai fini della socializzazione e di input nell’apprendimento reputo sia importante mandarli a scuola a 3 anni ma non concordo nel renderla obbligatoria..dev’essere una curiosità ed una gioia andare a scuola così piccoli non una costrizione!Preferirei che invece si puntasse di più sulla selezione dei maestri/e e sulla vigilanza..si sentono troppi episodi incresciosi e vergognosi! La sicurezza dei bimbi deve essere la priorità!

  4. Qualche settimana fa ho incontrato una madre orgogliosa di non mandare la figlia all’asilo perché non obbligatorio. E ancora più contenta perché potrà istruirla a casa anche in età da primaria…perché “lo stato me lo permette”. Capisco chi per motivi seri non può far frequentare i figli…ma gli altri no! Oltretutto questa bambina (sarà un caso?) era molto indietro con il linguaggio ma entusiasta all’idea di andare a scuola. Perché togliere questa esperienza fondamentale di socializzazione ai bambini per egoismo? Perché in assenza di validi motivi per me si riduce tutto ad egoismo genitoriale…e quindi ben venga l’obbligo!

    • La homeschooling lo scelgono tantissini genitori lo trovo un metodo educativo fantastico. Seguivo una famiglia che ha deciso per i suoi 3 figli questo metodo sono felicissimi per niente indietro e sono ben socilizzati. Se ne avessi le possibilità lo farei senza dubbio. Esperienze bellissime

    • Non metto in dubbio che possa essere una bella esperienza, ma mi chiedo come questi bambini poi possano sviluppare gli strumenti per affrontare la vita reale. Prima o poi dovranno entrare nel mondo della scuola immagino…quali e quante difficoltà incontreranno? Al di là delle nozioni acquisite intendo…

  5. I miei figli sono andati a scuola a 18 mesi. Certo ho scelto un istituto che applica una filosofia che declina sia l’ispirazione metodologica montessoriana che steineriana, dove si insegnano due lingue e dove si svolgono attività di ogni tipo, ma dove assolutamente non ci sono banchi e sedie o costrizioni. Il mio primo figlio, a 4 anni “parla” e comprende frasi in inglese e spagolo, sa leggere e scrivere e riesce a fare operazioni matematiche di base. Sono molto soddisfatta del loro percorso didattico e dello sviluppo cognitivo che ne è conseguito.. ma certamente lo sarei ancor di più se questo genere di offerta formativa fosse gratuita e libera per tutti, e non solo per i privilegiati. Mi pare una ingiustizia enorme non poter dare a tutti gli esseri umani le stesse opportunità.. se la scuola si evolvesse in tal senso, i genitori sarebbero in grado di considerare il valore di una esperienza di questo tipo per i loro figli, seppur molto piccoli.. al contrario oggi la scuola dell’infanzia pubblica non offre una didattica particolarmente appetibile, favorendo la percezione dell’asilo come un parcheggio per i genitori impegnati a lavorare, e come il male assoluto per le madri che preferiscono crescere i loro figli a casa, ritenendosi educatrici migliori dei maestri/e presenti nel settore pubblico.