Gestire la rabbia: il metodo eschimese

Dal riemergere di una ricerca fatta dall’antropologa Jean Briggs, il metodi educativi del popolo Inuit sono tornati particolarmente utili per gestire la rabbia dei bambini. La studiosa aveva infatti notato che tra gli Inuit nessun genitore usava rimproverare i propri figli anche di fronte a una disobbedienza grave.

Il popolo Inuit e la gestione della rabbia

Negli anni Sessanta, l’antropologa Briggs visse per 17 mesi a stretto contatto con gli Inuit. Col nome Inuit si intende un piccolo popolo dell’Artico che insieme a quello degli Yupik sono chiamati genericamente Eschimesi. Attualmente vivono in Alaska, Groenlandia e Canada.

Briggs durante la sua permanenza tra gli Inuit notò con grande meraviglia che gli adulti erano in grado di gestire la rabbia e di insegnare ai propri figli come fare. Nel suo libro “Never in anger” Briggs osservò che i genitori riuscivano a mantenere la calma anche in situazioni difficili, come le crisi di rabbia nei bambini piccoli.

Nel libro l’autrice aveva preso spunto da un piccolo episodio quotidiano, quando un giorno vide una donna ricevere un sasso lanciato dal figlio sul volto. La mamma non aveva sgridato il bambino, ma piuttosto gli aveva spiegato le conseguenze della sua azione facendogli vedere che le aveva provocato una ferita.

Insegnare ai bambini a controllare la rabbia

Gli Inuit sono convinti che se un genitore alza la voce o esprime rabbia inevitabilmente trasmette questo modo di essere al proprio figlio creando una catena difficile da spezzare. Reagendo con calma, invece, i bambini imparano ad essere calmi proprio perché vedono la calma nell’atteggiamento del proprio genitore.

Grazie a questa capacità di gestire la rabbia hanno imparato anche a gestire le difficoltà, le situazioni critiche e le ostilità del territorio in cui vivono ( animali feroci, freddo glaciale,mancanza di cibo,isolamento).

Una ricerca analoga fu fatta dalla reporter Michaeleen Doucleff, che dopo aver visitato la città di Iqaluit in Canada giunse alla stessa conclusione di Briggs: nessun genitore sgridava mai ad alta voce i propri figli e i piccoli vivevano sereni ed in armonia.

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