Giochi vintage: quanti ricordi nei cult toys anni anni ’90

Ogni cosa è più bella quando la si rivede a distanza di tempo, così se i giocattoli con cui giocavamo da bambine qualche anno fa – per noi – erano semplici giocattoli come tanti altri, a rivederli oggi diventano qualcosa di magico, stiloso e – diciamolo pure – affascinante: è il potere della nostalgia, quella stessa forza misteriosa che ci fa adorare tutto ciò che è vintage.

Verrebbe voglia di passare una giornata a rovistare in cantina o ad aprire cassapanche e scatoloni per ritrovare qualcuno di quei giochi vintage, così diversi, così incomparabilmente migliori – ne siamo certe – rispetto a quelli che oggi hanno i nostri figli o nipoti.

Chi è cresciuto negli anni ’90 non può non ricordare la dolcezza di Baby Mia, i suoi occhioni azzurri e la tutina rosa: a quale bambina non è venuta voglia di cullarla? Chi invece ha avuto da sempre il pallino di pasticciare ai fornelli avrà chiesto come regalo di Natale il mitico Dolce Forno, che prometteva di far sfornare anche ai più piccoli tortine e altre bontà. E le creative? Per loro l’oggetto del desiderio era Gira la Moda, con cui disegnare abiti e sognare di diventare grandi stiliste.

Negli anni ’90, accanto alle intramontabili Barbie, le bamboline si facevano anche tascabili, alte meno di un pollice: ricordate Polly Pocket e il suo intero mondo – con case e città – trasportabile in un cofanetto? Fra gli altri cult toys del periodo c’erano poi i My Little Pony, con le loro criniere colorate, la cagnolina Poochie o il mitico Tamagotchi (che già anticipava la nostra odierna dipendenza dalla tecnologia…). E da adolescenti, dopo aver salutato Baby Mia, noi ragazze degli anni ’90 usavamo il Mio caro diario per calcolare le affinità di cuore con i compagni di classe più carini.

 

 

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