Gite scolastiche: un alunno su due rinuncia per i costi

Il carovita colpisce anche la scuola, ricadendo sui prezzi delle gite scolastiche e così, da Nord a Sud, uno studente su due è costretto a rinunciarvi.

Dopo la pandemia, ci si auspicava un pieno ritorno alla normali attività scolastiche che, da sempre, comprendono anche le gite. Purtroppo, per l’anno scolastico 2022/23, le cose non sono andate come auspicato.

Gite scolastiche troppo costose: studenti di serie A e di serie B

Nel 2023, la Scuola Italiana si trova, ancora una volta, a fare i conti col reddito delle famiglie. Il dibattito, questa volta, verte sulle quote di partecipazione richieste per le gite scolastiche.

Durante l’anno scolastico si è venuta, in effetti, a creare, una spaccatura elitaria che ha colpito gli studenti meno abbienti. Com’è possibile che un’istituzione paritaria, democratica ed egualitaria come la scuola, riesca a ricadere nel vortice degli scaglioni di reddito? Purtroppo, nei fatti, è ciò che spesso è già accaduto, proprio in riferimento alle gite scolastiche, che hanno conosciuto negli ultimi mesi un incremento esponenziale dei prezzi.

C’era una volta il viaggio di istruzione

L’allarme è stato lanciato dai dirigenti scolastici e dagli insegnanti, dalle famiglie e dagli stessi studenti.
L’innalzamento generalizzato dei prezzi connessi ai trasporti e delle tariffe della ricezione turistica non hanno risparmiato la scuola, che ha dovuto fare i conti (letteralmente) con preventivi esorbitanti.

Le conseguenze sono stato un numero elevato di rinunce, cambi di programmi e ridotto numero di partecipanti. Così, numerosi istituti hanno considerato più opportuno cancellare le gite, evitando che un momento di aggregazione, esperienza e crescita culturale si trasformasse in occasione di diseguaglianza.

Gite scolastiche: proposte concrete

Se da un lato le famiglie richiedono aiuti concreti agli istituti scolastici, dall’altro potrebbe rivelarsi rischioso lasciare piena autonomia amministrativa e gestionale: alcune scuole hanno deciso di optare per mete più abbordabili, restando quindi sul territorio italiano, che ha molto da offrire, oppure optare per viaggi brevi e ridurre così i costi.

Un’alternativa ancora potrebbe essere un fondo solidale, in cui le famiglie si aiutano a vicenda per poter affrontare le spese che per molti sono proibitive. E alcune scuole hanno già scelto questa via.

Bonus gite scolastiche: come funziona?

Dal 2024 il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha stanziato fondi per 50 milioni di euro, per aiutare le famiglie in difficoltà nel sostenere i costi delle gite scolastiche, grazie al bonus viaggi di istruzione.

Il bonus gite scolastiche si può chiedere sul portale UNICA ed è soggetto ad un limite ISEE e a una finestra temporale ben precisa. Il bonus per le gite scolastiche è dedicato alle famiglie con ISEE fino a 15.000€ e sarà destinato agli studenti delle scuole statali secondarie di secondo grado.

Nel corso della prima finestra temporale, aperta dal 15 gennaio al 15 febbraio 2024, le famiglie hanno potuto richiedere l’agevolazione, ma il Ministero ha recentemente aperto una nuova finestra valida fino al 31 maggio 2024.

L’intento è quello di ampliare il più possibile il numero di studenti che avranno l’opportunità di partecipare a gite scolastiche durante l’anno scolastico 2023/2024.

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