I pericoli di TikTok: nuove limitazioni per proteggere i più piccoli

TikTok è uno dei social network più popolari, soprattutto fra i giovanissimi. Proprio per proteggere gli utenti più piccoli la app ha di recente aggiunto nuove funzioni legate al parental control.

TikTok e il parental control

Il notissimo social TikTok, amato soprattutto dai più giovani, contiene già diverse funzioni di controllo parentale, ma queste ultime sono state appena aggiornate e aumentate in modo significativo.

La nuova funzione si chiama Family Pairing e permette di collegare un account TikTok di un minore a quello di un genitore o tutore legale, che può in questo modo controllare il traffico online del figlio sul social e limitarne le interazioni.

Questo può essere fatto, oggi, dallo smartphone del genitore, mentre con la vecchia versione del parental control era necessario accedere direttamente alla app installata sullo smartphone del minore. TikTok non è ancora in grado di competere, a livello di popolarità, con Facebook e Instagram, ma sta rapidamente conquistando l’Occidente e sempre più ragazzini ne fanno uso, rendendo necessario regolamentarne l’utilizzo in modo sempre più preciso.

TikTok: dalla Cina agli USA

La particolarità di TikTok è quella di essere nato in Cina e controllato da ByteDance, un’azienda situata proprio in Cina. Questo fatto, apparentemente insignificante per l’utente finale, spaventa il governo USA, che teme che il social possa essere utilizzato per raccogliere informazioni da cedere al regime di Pechino.

TikTok è oggi uno dei social network più utilizzati in Asia, in India è addirittura più popolare di Instagram, e può contare oltre 800 milioni di iscritti nel mondo. Privacy degli utenti, sicurezza nazionale e censura sono problemi ormai internazionali a cui il sito deve dare la giusta attenzione, soprattutto su temi di attualità come le manifestazioni ad Hong Kong o la lotta per l’indipendenza del Tibet. Queste preoccupazioni vanno di pari passo con quelle dei genitori di tutto il mondo, che oggi hanno uno strumento in più per vigilare sull’operato online dei loro figli.

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