Il libro di cui vi parliamo oggi è di grande semplicità e di grande delicatezza: è Il pentolino di Antonino, un albo illustrato scritto da Isabelle Carrer nel 2009 in Francia e edito in Italia da Kite Edizioni di Padova.
L’idea nasce da un’espressione francese, “trainer la casserole” che significa anche fare confusione, disordine: e nel libro il pentolino (la casserole in francese) rappresenta i piccoli problemi che tutti ci portiamo dietro e che ci rendono la vita più difficile.
Ad Antonino, il protagonista della storia, un giorno è caduto in testa un pentolino, e da quella volta lui non è più come i suoi compagni: la vita si fa davvero complicata, perché la gente lo vede diverso, e perché quel pentolino gli è d’ostacolo nel fare le cose di tutti i giorni.
Quel pentolino potrebbe essere qualsiasi cosa: la perdita di una persona cara, una disabilità, un incidente, i genitori che si separano. Ogni cosa che un bambino può trovare difficile affrontare. Lui è imbarazzato da questo pentolino e spesso gli adulti non sanno come comportarsi. È un tale ingombro che Antonino rischia di sparire dentro il suo problema.
Per fortuna un giorno Antonino incontra una persona speciale, forse una maestra, in grado di tirarlo fuori dal suo pentolino e di ascoltarlo, di prestargli attenzione e di aiutarlo a convivere con il suo pentolino. Anzi, gli mostra che anche lei ne ha uno: perché tutti in fondo, abbiamo qualcosa che ci rende la vita più difficile.
Ora grazie a questo aiuto, anche gli altri si accorgono che Antonino è qualcosa di più del suo pentolino, ma è simpatico e ha tante e interessanti capacità.
Si tratta di un libro adatto per far capire ai bambini quelle che possono essere le diversità di un amichetto o per aiutarlo ad affrontare le proprie.
Solo per dovere di cronaca, aggiungo che è uno dei libri proibiti da Brugnaro a Venezia, perché messo nella famigerata lista di libri “gender“. Un vero peccato per i bambini veneziani.
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