Inquinamento atmosferico: la piccola Ella è la prima vittima riconosciuta

Per la prima volta il Regno Unito riconosce l’inquinamento come causa di morte. Nel 2013 Ella Kissi-Debrah di 9 anni è deceduta a causa di una grave forma di asma, fortemente aggravata dal livello molto elevato di polveri sottili presenti nel quartiere di Lewisham a Londra, in cui viveva con la famiglia.

L‘inquinamento atmosferico e la causa di morte

Ella durante gli ultimi anni, era stata ricoverata in ospedale 30 volte ed aveva avuto diverse crisi epilettiche. La famiglia si è battuta per anni per avere giustizia e far riconoscere l’”air pollution” – inquinamento atmosferico – il motivo del decesso. Nel 2014 infatti, la Corte aveva individuato come causa di morte l’insufficienza respiratoria e non lo smog. Rosamund, la madre della bambina, ha sempre sostenuto di non essere stata avvertita dalle autorità del livello di inquinamento della zona e non si è mai arresa.

Adesso la sentenza dell’Alta Corte ha ribaltato tutto : la causa della morte di Ella è stata l’inquinamento atmosferico.

Anche Arnold Schwarzenegger ha mandato un caldo messaggio di sostegno alla mamma di Ella per la sua eroica battaglia :

Infatti, nonostante sia un membro del partito Repubblicano in America, Arnold si è sempre impegnato per la difesa dell’ambiente.

I genitori della piccola avevano fatto ricorso e l’Alta Corte ha annullato quanto stabilito dalla sentenza precedente, individuando lo smog come causa del decesso. Il medico legale Philip Barlow nel corso del dibattimento, ha messo in relazione l’asma, l’inquinamento e la morte della piccola.

La relazione del professore di immunofarmacologia

Stephen Holgate, professore di Immunofarmacologia presso l’Università di Southampton è l’autore della relazione scientifica che ha dato ragione alla famiglia di Ella. Holgate ha riconosciuto che la bambina soffriva di una forma di asma molto grave, ha però sostenuto che è stata l’esposizione continua e costante ad alti livelli di inquinamento a determinare la sua morte. La relazione ha avuto un enorme peso sull’Alta Corte.

Ella è quindi diventata la prima vittima accertata da inquinamento atmosferico del Regno Unito. La trafila giudiziaria si è perciò, conclusa con una vittoria della famiglia, resta però la tragica scomparsa di una bambina di soli 9 anni.

La sentenza è al centro di un dibattito sociale molto acceso. Il premier Boris Johnson ha annunciato poche settimane fa una rivoluzione verde che prevede zero emissioni per il 2050 e dal 2030 divieto di vendita di auto a benzina e diesel. La battaglia della famiglia di Ella sta cambiando le scelte politiche del Regno Unito, un’inversione di tendenza che deve essere un modello per tutti.

Fonte immagini : Ella Roberta Family Foundation

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