Boom di streptococco nei bambini: il commento del Bambin Gesù

L’aumento dei casi di streptococco in diverse zone d’Italia ha interessato in queste ultime settimane molti genitori dei bambini di età compresa tra i 5 e i 15 anni.

In particolare a Roma, le farmacie sono state prese d’assalto per la richiesta di un tampone, ma il covid questa volta non c’entra: il responsabile è lo streptococco, un batterio molto comune che si annida nella gola e può scatenare febbre, mal di testa e infezioni anche più gravi. Ma come comportarsi in caso di sospetti di contagio? Le risposte dei medici.

Aumento casi di streptococco nei bambini: c’è da preoccuparsi?

Antonino Reale, pediatra dell’ospedale Bambin Gesù di Roma, ha riassicurato tutti i genitori, specificando che le complicanze gravi sono abbastanza rare. Ciò non toglie, continua il dottore, che è importante agire con tempestività e somministrare al paziente il giusto antibiotico.

I casi di infezione, negli ultimi tre anni, sono aumentati circa del 30%, anche se i dati esatti non si conoscono a causa del periodo di lockdown, che avrebbe potuto trascurare alcuni casi di infezione tra bambini. A sentire i farmacisti, però, il numero di tamponi richiesti sarebbe ben più alto.

Il sintomo principale che affligge i bambini contagiati è la tonsillite: negli ultimi tempi le infezioni sono aumentate esponenzialmente, anche perché si è ormai abbassata la guardia con le precauzioni igieniche (mascherina, disinfezioni generali, ecc…). La variante in circolazione, “pyogenes” è inoltre particolarmente contagiosa: si tratta di un batterio che si insinua nella mucosa del naso e della gola e, proprio per questo motivo, si può facilmente trasmettere attraverso tosse, starnuti o anche contatto salivare, tutte condizioni che si verificano con fin troppa facilità nei nidi e nelle scuole.

La valutazione del tampone: i casi in cui conviene farlo

Nonostante in farmacia siano disponibili tamponi fai da te che rilevano un’eventuale infezione, nella maggior parte dei casi questi non vengono effettuati nella maniera corretta: ecco perché conviene rivolgersi sempre a medici o infermieri, per avere un risultato affidabile.

Il tampone è indicato solo all’insorgere di alcuni sintomi, come febbre alta, linfonodi ingrossati alla gola, dolore alla gola. Se il bambino non presenta alcun sintomo, risulta inutile effettuare il tampone.

L’evolversi dell’infezione nei casi più gravi è molto raro, dunque sintomi come polmoniti, scarlattina o malattia reumatica sono poco probabili.

In ogni caso, essendo lo streptococco un’infezione che si trasmette per le vie respiratorie, bisogna sempre avere alcune accortezze, specialmente in inverno, come arieggiare le stanze, soprattutto se affollate e poco spaziose.

In generale in sintomi dell’infezione si manifestano dopo 2-5 giorni dal contagio e vanno curati con antibiotico: già dopo 24 ore dalla somministrazione il soggetto non è più contagioso, ma la terapia va conclusa nel tempi indicati per evitare recidive e resistenze.

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