La scelta del liceo è importante: meglio sbagliare scuola con la propria testa o farsi influenzare?

Scegliere la scuola superiore in cui si trascorreranno 5 anni rappresenta una tappa determinante e fondamentale nel percorso di crescita che ogni ragazzo e ogni ragazza è chiamato/a ad affrontare.

Il dibattito annoso a proposito di tale decisione è se debba avvenire in modo autonomo e a rischio di sbagliare, oppure se debba essere influenzata dai genitori o da un’altra figura adulta. Le posizioni in merito sono decisamente contrastanti tra loro.

Sbagliare con la propria testa o fare una scuola decisa da altri? Anche Twitter si scatena

La scelta della scuola superiore è un momento fatidico nella vita di tutti i ragazzi e tutte le ragazze. Terminate le scuole dell’obbligo ci si avvia nell’estate dopo la terza media ad un bivio complesso che segnerà la propria quotidianità per i 5 anni avvenire.

Tale fase di scelta viene perciò compiuta tra i 13 e i 14 anni, in un momento in cui la maturità ancora non è a pieno regime e gli errori di valutazione possono perciò essere più frequenti. La domanda che da tempo dunque crea dibattito soprattutto sui social, e su Twitter in particolare, è se questa decisione vada lasciata interamente nelle mani e nella testa dei giovani, o se viceversa sia necessario l’intervento e, magari persino l’imposizione, di un adulto.

Sbagliare di testa propria è meglio che farsi influenzare da altri

Il dibattito annoso e piuttosto acceso tra scegliere la scuola superiore in modo autonomo oppure farsi guidare nella decisione non è mai stato così ricco di spunti. I social infatti forniscono un terreno particolarmente fertile in cui le opinioni di tanti trovano possibilità di confronto.

Ha fatto scalpore in tal senso il tweet di una mamma che ha ribadito di aver scelto l’indirizzo scolastico per la figlia 14enne. La stessa donna ha confermato che la ragazza, iscritta all’istituto alberghiero, al momento prova odio nei suoi confronti e non è per nulla contenta dell’ingerenza della madre. La donna ha concluso il proprio tweet dicendosi convinta dell’incapacità della figlia a 14 anni di prendere una decisione così complessa e così determinante per il proprio futuro.

Ne è nato un acceso dibattito in cui moltissimi utenti hanno invece difeso posizioni contrarie, ritenendo giusto e doveroso far compiere le proprie scelte a ragazzi e ragazze. Seppur giovani e privi di esperienza questi ultimi infatti devono poter sbagliare con la propria testa. Il ruolo dei genitori o di chi ne fa le veci dovrebbe piuttosto essere quello di sostenere, consigliare e affiancare i propri figli durante tale delicato momento.

Dunque la stragrande maggioranza di chi è intervenuto nel dibattito pare orientato a difendere l’idea del confronto tra genitori e figli circa la scelta della scuola superiore, condannando invece l’imposizione.

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