Aborto spontaneo: cos’è e perché si manifesta?

Quello di subire un aborto spontaneo è un dolore che molte di noi hanno provato, un dolore che ci si porta sempre dentro, insieme al senso di colpa per aver fatto qualcosa di sbagliato che possa aver causato la perdita del nostro amato bambino.

In realtà, l’aborto spontaneo è un evento quasi fisiologico, che in alcuni casi può presentarsi a ridosso delle mestruazioni, e non dà modo alla donna di distinguerlo da esse.

Cos’è l’aborto spontaneo?

Tecnicamente l’aborto spontaneo è la morte in utero del feto prima dell’epoca gestazionale in cui sarebbe in grado di sopravvivere anche al di fuori del grembo materno (epoca che, ad oggi, viene fissata a 24 settimane di gestazione).

La casistica ci dice che una gravidanza su tre si risolve con un aborto spontaneo; il primo trimestre di gravidanza è il più delicato da questo punto di vista.

L’aborto spontaneo comprende sia l’aborto precoce, che si verifica entro le prime 12 settimane di gestazione, sia l’aborto tardivo, che si verifica tra le 13 e le 21 settimane.

Esistono diverse tipologie di aborto spontaneo:

  • Aborto completo: espulsione totale dell’embrione o del feto e degli annessi ovulari.
  • Aborto incompleto: ritenzione parziale di tessuti nella cavità uterina.
  • Aborto interno (o ritenuto): mancata espulsione dell’embrione o del feto entro 24 ore.

Quali sono le cause dell’aborto spontaneo?

A meno che non ci si trovi in presenza di una malattia, o di un forte trauma, le cause dell’aborto sono più spesso le alterazioni del DNA che non permettono al feto di sopravvivere.

Il rischio di perdita precoce della gravidanza diminuisce con l’aumentare dell’età gestazionale ed è relativamente basso dopo le 15 settimane in un feto geneticamente normale. Tuttavia, per molti aborti tra la 13a e la 20a settimana è difficile identificare una causa specifica.

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I fattori di rischio per l’aborto spontaneo includono:

  • Età materna superiore ai 35 anni
  • Aborti ripetuti in gravidanze precedenti
  • Anomalie strutturali degli organi riproduttivi, come fibromi o una cervice debole
  • Lesioni gravi
  • Fumo di sigaretta, consumo di alcol e droghe
  • Infezioni durante la gravidanza (Citomegalovirus, Parvovirus, vaginosi batterica)
  • Disturbi endocrini non controllati come ipotiroidismo, ipertiroidismo o diabete
  • Patologie come celiachia, lupus o ipertensione arteriosa
  • Incompatibilità Rh tra madre e feto

Fattori come shock emotivi improvvisi o lesioni minori non sono generalmente legati all’aborto, purché si evitino traumi diretti sulla pancia.

Si può prevenire un aborto spontaneo?

In molti casi, specialmente nelle prime fasi della gravidanza, ci si accorge di essere in presenza di un aborto quando ormai questo è già avvenuto (perdite ematiche, assenza di battito cardiaco durante l’ecografia, abbassamento dei valori delle Beta HCG).

Ci sono invece situazioni in cui ci si accorge per tempo che si sta andando incontro ad un aborto: possono comparire delle perdite di sangue, oppure, durante l’ecografia, il medico può accorgersi di un parziale distacco della placenta o di una dilatazione precoce del collo dell’utero. In questo caso alla gestante viene consigliato il riposo assoluto, possono essere somministrati farmaci per prevenire la comparsa delle contrazioni, o può rendersi necessario il cerchiaggio del collo dell’utero.

Aborto spontaneo completo e aborto ritenuto

Se si verifica un aborto spontaneo con espulsione del feto e della placenta, di solito non è necessario alcun trattamento. Tra il 65% e il 90% degli aborti si risolvono spontaneamente entro 2-6 settimane. Nei casi di aborto ritenuto, si può adottare una “condotta di attesa” per l’espulsione spontanea o somministrare farmaci per facilitare le contrazioni uterine. Questo trattamento è generalmente utilizzato nelle prime settimane di gravidanza.

L’aborto ritenuto, o aborto interno, è l’interruzione della gravidanza senza espulsione del materiale embrionale e ovulare. Clinicamente, i sintomi della gravidanza scompaiono, il collo dell’utero rimane chiuso e senza perdite ematiche significative, e il volume dell’utero è inferiore a quello previsto per l’epoca gestazionale. A differenza dell’aborto spontaneo, che presenta emorragie, crampi e dolori, l’aborto ritenuto spesso non ha sintomi evidenti che possano far sospettare l’interruzione della gravidanza.

Se, purtroppo, l’aborto si concretizza, il ginecologo deve controllare che tutto il materiale abortivo venga espulso. Se non è così, si procede al raschiamento, un intervento praticato per rimuovere le tracce della gravidanza e riportare l’utero alle sue condizioni normali.

Le conseguenze psicologiche di un aborto

Purtroppo molte donne hanno vissuto l’esperienza della perdita di un bambino prima della nascita. Secondo le statistiche, tra il 15% e il 25% delle gravidanze si interrompe spontaneamente nel primo trimestre, inclusa la maggior parte delle gravidanze extrauterine. Tuttavia, il dolore di un aborto spontaneo è spesso minimizzato, ignorato e banalizzato dalla società. Chi ha vissuto questa esperienza può testimoniare la profondità del dolore che comporta un aborto, nonostante la mancanza di riconoscimento sociale e comprensione.

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Oltre alla ferita del corpo, per molte donne l’aborto rappresenta un lutto vero e proprio: l’attaccamento al feto durante la gravidanza e i processi psicologici che ne derivano spesso vanno oltre il controllo conscio della mamma.

Per questo motivo, è essenziale offrire supporto psicologico alle donne per aiutarle a gestire i sensi di colpa, il dolore della perdita e le relazioni con amici e familiari.

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31 commenti

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  1. Scusa a quante settimane lo hai perso?! E sai per quale motivo?! Scusa se te lo chiedo… Mi dispiace tantissimo x il dolore immenso che porti dentro, purtroppo lo conosco bene… 😭

  2. Anche a me è successo. Ero alle 12+5 settimane. E stata la terza gravidanza, ho già due bambini. Ma è un dolore tremendo. La persona che vengono a ti dicono” beh era presto;”..Non è vero. Da donna, ti senti mamma dal momento in cui vedi il test di gravidanza, quello fai da te. E un dolore immenso perdere un figlio. Ma so che un angelo lassù guarderà e vegliera sui suoi fratellini❤

  3. Per me è passato un mese, da quando il mio bimbo non c’è più… E’ un dolore fortissimo, era la mia prima gravidanza, io ero alla 12 settimana ma il suo cuoricino si era fermato prima. E pensare che eravamo felicissimi, gravidanza desiderata e voluta con tutto il cuore. Adesso aspetto l’ arrivo del capo parto e provo ad andare avanti.
    La vita e’ anche questa, accettate ecco cosa si deve fare.

  4. Non lo auguro a nessuno. Per me è stata davvero un’esperienza bruttissima…era una gioia svanita subito, ed avevo solo 20 anni per capire!! Ora ho un bel pupo di 11 mesi che è letteralmente la mia vita, ma quel vuoto e quel dolore rimane sempre…

  5. Presente piccolo Samuel divenuto un angelo bellissimo che protegge il fratellino Aaron in pancia….proprio ora ecografia finalmente ora va tutto bene. Il piccolo Samuel nel mio cuore per sempre

  6. Aborto interno a 11 settimane non è stato facile accettarlo , dopo 5 mesi rimasi incinta di nuovo ora sono mamma da 7 mesi ma il 12/12/2014 è una data che non dimenticherò mai !!!!!

  7. Non lo auguro neanche alla mia peggior nemica.Ho vissuto una grande delusione,tanta tristezza, mi hanno detto in tanti che succede spesso con la prima gravidanza ma per me non era una consolazione, non si può dimenticare una cosa così brutta soprattutto se desideri un figlio con tutte le tue forze.A oggi ringraziando Dio che a distanza di un anno è arrivata la mia principessa Sara,la mia gioia,il mio respiro,mia unica ragione di vita.

    • Ho la tua stessa storia e nn è vero ke se lo perdi a pochi mesi nn si moriva dolore e lo stesso specialmente se lo desideri con tutta L anima e nel mio caso dopo un tumore ma dopo un anno è arrivato il mio principino valerio❤️

    • No ero al 4 mese si purtroppo ho dovuto fare un raschiamento perché il bimbo era morto da più di 10 giorni di solito ti fanno partorire ma nel mio caso non si poteva. Purtroppo ho avuto la sfortuna di essere seguita da un medico che tale non lo chiamerei avevo la glicemia alta e non a fatto niente avevo dolori e lui diceva che erano normali essendo la prima volta. Comunque con la seconda gravidanza mi sono affidata a un bravissimo medico che mi a seguito scrupolosamente adesso ho un bimbo di 1 anno e mezzo…