Le domande imbarazzanti sul parto: risponde l’ostetrica

Dopo aver risposto a tutte le domande imbarazzanti sulla gravidanza, la dottoressa Paola Scavello, ostetrica di MioDottore, risponde oggi alle domande relative al parto e al puerperio. Dal clistere durante il travaglio alle perdite di urina nel post parto, ecco le risposte a quello che magari non avete mai osato chiedere.

Può capitare di non riuscire a trattenere le feci durante il parto? È sempre necessario fare un clistere prima del parto?

Il corpo si svuota spontaneamente delle feci all’avvio del travaglio o nelle ore precedenti. Per questo è inopportuno effettuare un clistere prima del parto. Purtroppo era una pratica routinaria fino a pochi anni fa, senza alcuna evidenza sull’utilità e senza chiedere alla donna se ne avesse bisogno.

Può succedere che, nella fase finale espulsiva, si possano perdere delle feci, questo non comporta alcun problema per il neonato, dal punto di vista batterico. L’ostetrica che assiste una donna al parto non ne è condizionata, questo evita di mettere a disagio la donna, che in quel momento è solo concentrata sul far nascere il proprio bimbo.

Depilazione: deve essere totale per il parto? Occorre prepararsi già a casa o viene eseguita direttamente in ospedale?

La depilazione non andrebbe fatta, né parziale, né totale. I peli pubici non rappresentano alcun ostacolo alla nascita del bambino, anzi a volte si vedono esiti di irritazione della pelle proprio conseguenti all’epilazione.

Si tratta semmai di un problema culturale, di immagine di sé, per cui oggi le donne sono abituate a depilare l’area genitale anche al di là del parto. Se è necessario il taglio cesareo, invece, viene praticata una depilazione totale, in ospedale.

Come sarà la vagina dopo il parto?

Nell’immediato dopo parto la vagina è più morbida e gonfia, poi gradualmente si ritonifica: è importante effettuare esercizi di ritonificazione di tutta l’area perineale che favoriscono una buona guarigione da eventuali suture e prevengono il prolasso degli organi genitali.

Episiotomia: è sempre necessaria? Come si cura la cicatrice?

L’episiotomia non è quasi mai necessaria in un parto vaginale fisiologico. Naturalmente dipende molto dalla posizione in cui si partorisce e dalla gradualità con cui si permette di uscire alla testa del bambino. Più diamo tempo di “distendersi” ai tessuti vaginali e vulvari, più diventeranno elastici, senza necessità di intervenire con l’episiotomia.

La cicatrice si cura con buona igiene locale, lavandosi spesso, anche con sola acqua, e cambiando l’assorbente con frequenza. Sempre meglio assorbenti di cotone o comunque ben traspiranti e morbidi.

Il riposo allungate è necessario anche durante il giorno. Per favorire la buona cicatrizzazione è importante consumare cibi ricchi di vitamina C o supplementarla, a volte sono necessari antinfiammatori per bocca, prodotti omeopatici o fitoterapici mirati.


Che tipo di igiene intima occorre mantenere nelle settimane successive al parto?

È necessario lavarsi più spesso, soprattutto dopo essersi scaricate. Un buon detergente a ph acido può essere utilizzato un paio di volte al giorno, finché le perdite ematiche vanno a ridursi. Vanno bene sciacqui al bisogno con acqua corrente, meglio con acqua tiepida o fredda.

Appena possibile togliere gli assorbenti per lasciare traspirare meglio. Qualche goccia di Calendula nell’acqua del risciacquo favorisce anche la cicatrizzazione di un’eventuale sutura.

Perdite di urina dopo il parto: sono normali? Come si può rimediare? Passeranno da sole?

Dopo il parto non dovrebbero esserci perdite di urina, a meno che sia stato fatto un cateterismo o sia ancora forte l’effetto di un’epidurale. A volte, se c’è un espulsivo molto lungo, potrebbe accadere in modo transitorio e poi scomparire spontaneamente.

Dipende poi dall’entità: poche gocce o una quantità abbondante. Osservare se avviene per un colpo di tosse, se la vescica è solo un po’ piena, se si sente lo stimolo o non lo si avverte. Bisogna parlarne con l’ostetrica che suggerirà a cosa fare attenzione e quali esercizi perineali sono adatti.

Dopo quanto è possibile riprendere ad avere rapporti dopo il parto naturale? Si avvertirà dolore durante i rapporti? Con il cesareo è diverso?

Non c’è una regola universale per riprendere ad avere rapporti, dipende da come si sente la donna, se ha avuto punti o no, se lo desidera o no.

Nelle prime cinque settimane l’apparato genitale rientra completamente dalle modificazioni del parto, il volume utero torna alla situazione pre-gravidica e il collo dell’utero si è ben riformato e chiuso.

I primi rapporti con penetrazione devono essere più delicati e rispettosi delle percezioni della donna. Ricordiamo che l’atto sessuale non è mai solo un gesto meccanico, ma implica una disponibilità emotiva globale, che rende più disponibili tutti i tessuti corporei. Sono frequenti le situazioni in cui la sessualità migliora dopo aver partorito.

Chi ha avuto il cesareo ha meno risentimento a livello locale genitale, ma comunque ha affrontato un intervento chirurgico addominale che ha coinvolto l’integrità uterina, quindi anche in questo caso ci vuole un approccio rispettoso e la risposta è soggettiva.

Calo del desiderio dopo il parto: è normale e perché succede?

Il calo del desiderio può essere associato agli alti livelli di prolattina, l’ormone che mantiene la lattazione, ma è molto implicato anche il diverso ritmo di vita (sonno/veglia) e la stanchezza.

La madre è molto focalizzata sull’accudimento del neonato che implica continui gesti di cura e una dedizione di tempo inediti. Questo aspetto diventa prioritario, ma come sempre nell’ambito della sessualità sono implicati molti aspetti emotivi e di relazione.

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